Marshall e la Verdi con Bernstein e Cajkovskij

Il ritorno - sempre atteso - dello spumeggiante britannico Wayne Marshall alla guida dell’Orchestra Verdi in Auditorium Cariplo (domani ore 20.30, venerdì ore 20, domenica ore 16, info: 02-83389401/2/3, www,laverdi.org) è ormai tradizionalmente abbinato ad autori di stampo anglosassone. Ma non solo, almeno nel caso dell’imminente «trittico» nella sala di largo Mahler. La gradita sorpresa per gli appassionati di classica offerta dalla Verdi è duplice: da una parte il programma, dall’altra il solista ospite. Il concerto si apre con una doppia pagina dell’americano Leonard Bernstein, universalmente noto per West Side Story: dapprima il Divertimento per orchestra, seguito dalla Serenata per violino. Nella seconda parte, invece, si torna al di qua dell’Atlantico, con Cajkovskij e la sua impareggiabile Sinfonia n.6 «Patetica». Il tutto condito dalla intrigante performance del violinista russo Sergej Krylov, alle prese, appunto, con la Serenata di Bernstein, brano composto nel 1954 su commissione della Fondazione Kussewitsky. In apertura di serata, dicevamo, il Divertimento per orchestra: uno delle ultime composizioni che il musicista statunitense scrisse in occasione del centenario della Boston Symphony Orchestra, scintillante e ricco di spunti autobiografici: prima esecuzione naturalmente a Boston, il 25 settembre 1980. Mai superfluo nè scontato parlare di Cajkovskij, specie se sono coinvolte opere primarie (diciamo pure capolavori) come la Patetica.

La Sesta sinfonia, ritenuta dallo stesso autore «la migliore e la più sincera», realizzata ed eseguita poco prima della morte, si distingue dagli altri lavori sinfonici sia per il contenuto più rassegnato e malinconico sia per l’inusuale finale che prevede un movimento lento al posto del consueto allegro e festoso. Il «trittico» della Verdi, con l’identico programma, sarà anticipato stasera a Cremona (Teatro Ponchielli, ore 20.30).

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