È morto ieri nella sua casa di Brooklyn il batterista Max Roach. Aveva 83 anni, essendo nato a New York il 10 gennaio 1924. Nella sua lunga carriera ha suonato con i più grandi maestri del jazz moderno come Dizzy Gillespie, Charlie Parker, Miles Davis, Duke Ellington, Charles Mingus e Sonny Rollins.
Molti dicevano che il mito dell'eterna giovinezza, nel jazz, non era incarnato da Miles Davis con i suoi abiti fantasiosi e gli occhialoni neri, ma da lui, Maxwell Roach chiamato Max. Era alto, aitante e bello anche dopo gli 80 anni. Il forte impegno fisico della batteria lo teneva in forma. Naturalmente era amato dalle donne e le ricambiava con generosità. I like women too much, le donne mi piacciono troppo, fingeva di lamentarsi. E quando trovava l'interlocutore giusto, l'intervista slittava su questo argomento anziché sulla musica. Era anche l'unico batterista al mondo del quale fosse possibile ascoltare, senza mai stancarsi, composizioni-esecuzioni per sola batteria anche lunghissime. Nelle sue mani questo difficile attrezzo, oltre che un ritmo stupendo e di assoluta precisione, produceva armonia, colore, perfino melodia: conquistava cioè il ruolo di uno strumento «completo» e diventava la fonte di emissione di suoni di pari importanza rispetto ai classici strumenti melodici conduttori del jazz. E il suo stile si poneva al di fuori del tempo: con la tecnica, la classe, l'esperienza maturate in più di sessant'anni dietro a tamburi, piatti e grancasse, Roach poteva dialogare con chiunque, dai superstiti del jazz tradizionale agli esponenti di ogni avanguardia.
Ha cinque anni quando la mamma, cantante di spirituals, lo interessa alla musica incoraggiandolo a studiare prima il pianoforte e poi il flicorno. A otto anni fa parte come trombettista di un'orchestra di parata. Nello stesso tempo Max frequenta i concerti di jazz al Teatro Apollo di Harlem e ascolta musica classica in una sala vicino alla sua casa. La scelta del jazz è quasi obbligata: lo avviano in questa direzione l'orchestrina dixieland della scuola, che negli Stati Uniti non manca mai, e i programmi della radio di fronte alla quale trascorre lunghe ore. Lo attirano soprattutto i grandi batteristi dell'epoca quali Chick Webb, Cozy Cole e Sidney Catlett.
La batteria diventa l'oggetto di una passione definitiva ed esclusiva. I progressi sono rapidissimi, tanto è vero che a 16 anni, sia pure in modo occasionale, Roach sostituisce i batteristi di Duke Ellington e di Count Basie, ricevendo dai due celebri direttori complimenti calorosi.
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