Ora Re Giorgio rinnega Lula: "Ha lasciato Battisti alla destra"

Napolitano punta il dito contro l'ex presidente del Brasile: "Prese impegno e non lo mantenne". E rivendica l'asse "rosso"

Ora Re Giorgio rinnega Lula: "Ha lasciato Battisti alla destra"

Giorgio Napolitano sale (pure lui) sul carro della cattura di Battisti. Re Giorgio che per lungo tempo ha avuto la possibilità di esercitare il suo ruolo di Presidente della Repubblica per convincere l'allora presidente del Brasile, Lula, a restituire alle patrie galere un assassino come Battisti adesso spiega come sono andate le cose affermando tra le righe che nel corso dei suoi due mandati ha di fatto fallito nella missione più importante: riportare in Italia un pluriomicidia che ha umiliato e beffato la giustizia italiana. In una lettera al quotidiano La Stampa, Re Giorgio punta il dito in modo forte cotro Lula: "Durante gli anni della mia Presidenza - ricorda il capo dello Stato emerito - la questione Battisti è stata sempre al centro dell’attenzione mia e dei governi italiani: ricordo in particolare le mie iniziative di protesta e di sollecitazione nei rapporti con il presidente Lula, sia per via diplomatica ed epistolare, sia personalmente soprattutto in occasione della sua visita in Italia nel novembre del 2008, e successivamente durante il vertice G8 dell’Aquila del luglio 2009. Aggiungo che con Lula avevo avuto un importante momento, anche polemico, di confronto e chiarimento politico già in occasione di una mia visita politica in America Latina nel lontano 1988".

Poi Napolitano rivendica il suo asse con Lula che però di fatto non ha portato a nulla: Battisti è rimasto a fare la bella vita in Brasile per parecchi anni: "Sapevo dunque - prosegue Napolitano - di poter contare su un atteggiamento di forte vicinanza e rispetto da parte sua, su un’autorevolezza che spesi nei suoi confronti per sollecitarlo fortemente a decidere l’estradizione e la consegna alla giustizia italiana del criminale Battisti. Ottenni allora da lui in tal senso un netto impegno, che tuttavia non mantenne, cedendo alle pressioni della componente estremista della sua maggioranza e del suo governo".

A questo punto, proprio sul finale della sua lettera, Napolitano fa l'accusa più grande: Lula, a suo dire, avrebbe commesso l'errore di lasciare alla destra la paternità di questa cattura: "Credo che Lula abbia avuto modo successivamente di capire il suo errore, finendo per lasciare la paternità e il merito dell’ordine di consegna di Battisti a un Capo di governo che oggi esprime un indirizzo politico ben lontano dalla sinistra", osserva Napolitano, "decisivo comunque è stato il contributo delle forze di polizia italiane alla cattura del criminale latitante".

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