Ascoli Piceno - Molti se lo aspettavano. Altri, invece, erano (e sono) convinti della sua assoluta innocenza. Salvatore Parolisi, il marito di Melania Rea, la ventinovenne di Somma Vesuviana scomparsa il 18 aprile a Colle San Marco, vicino Ascoli Piceno e ritrovata morta due giorni dopo nei boschi del Teramano, è indagato per omicidio volontario. L’avviso di garanzia gli è stato notificato in Campania, dove il caporalmaggiore si trova in licenza. L’uomo, che al momento resta a piede libero, verrà interrogato venerdì prossimo ad Ascoli Piceno. La notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati è stata confermata dal procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno Michele Renzo. Il corpo di Melania fu rinvenuto due giorni dopo, il 20 aprile, nel bosco di Casermette di Ripe di Civitella, tra le province di Ascoli Piceno e Teramo. La donna era stata massacrata da una trentina di coltellate.
Parolisi: nulla da temere "Sono sereno, non ho nulla da temere", commenta Parolisi tramite il suo legale Walter Biscotti. "Ha appreso la notizia con serenità, è un atto da considerare a tutela dell’indagato", ha sottolineato l’avvocato, aggiungendo: "Siamo sereni così come lo è lui. Ha appreso la cosa con tranquillità, non è cambiato nulla per lui, ormai era sotto i riflettori del linciaggio mediatico da più di un mese". Nell’avviso di garanzia non ci sono richieste di misure cautelari, sottolinea l’avvocato. E Parolisi, sempre tramite il suo avvocato, fa sapere di aver "appreso la notizia con tranquillità. Sono sereno, non ho nulla da temere".
"Io, come Cristo in croce" Si sente come "Cristo in croce" e soprattutto si sente "pulito dentro". Parolisi parla al termine di una lunga giornata, che lo ha visto iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario, quello di sua moglie. "È una prassi - dice - per me non è cambiato nulla, quello che ero ieri, sono anche stasera. Non ho fatto nulla - ripete - e arriverò fino alla cima della verità, non mi fermo alla prima montagna, sono stato un alpino".
La mamma: credo nella sua innocenza "Una brutta notizia ma io credo nell’innocenza di mio figlio". Vittoria Parolisi, la mamma di Salvatore, resta in silenzio quando le viene comunicata la notizia. Poi lei, da sempre riservata sull’argomento, si limita a dire: "È una brutta notizia". Definisce "tranquillo" Salvatore in questi ultimi giorni. "È uscito qualche ora fa, da solo - dice - la bimba è a casa dei nonni Rea. Non so dove sia andato. So che qui nessuno ci ha detto dell’iscrizione nel registro degli indagati. Non sapevamo nulla".
L'avvocato della famiglia di Melania "La famiglia Rea vuole la verità e che sia punito il responsabile dell’orrendo delitto di Melania, una donna colpevole solo di aver amato il proprio marito". Lo afferma l’avvocato Mauro Gionni, che ha depositato questa mattina la costituzione di parte offesa del fratello della vittima, Michele Rea. Nel pomeriggio il legale acquisirà la delega per conto dei genitori della donna assassinata, la madre Vittoria e il padre Gennaro, e domani depositerà la costituzione di parte offesa anche per loro. "Se nel corso dell’inchiesta dovesse emergere che Salvatore Parolisi, il marito di Melania, ha veramente ucciso sua moglie, questo aggiungerebbe dolore ulteriore ad una sofferenza che per i genitori e il fratello di Melania e tutti gli altri familiari è già enorme". "La famiglia Rea - conclude Gionni - si è messa a disposizione della procura ascolana fin dall’inizio, ha fiducia nella magistratura, affinché si accerti la verità sulla morte di Melania".
La famiglia Rea parte civile La famiglia Rea si è costituita parte civile nell’inchiesta per la morte della figlia Melania, dopo aver appreso che Parolisi è stato iscritto nel registro degli indagati.
Lo ha fatto attraverso l’avvocato ascolano Mauro Gionni. A quanto si apprende, il fratello Michele, che ieri è stato ad Ascoli insieme allo zio Rino, il padre e la madre della vittima, Gennaro e Vittoria, nomineranno anche un consulente medico legale- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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