(..) Vuol dire che le persone sono quelle che sono state a stretto contatto con il bambino per diverse ore in un ambiente chiuso, durante i dieci giorni prima della malattia. Gli specialisti del Dipartimento di Prevenzione, Servizio digiene pubblica dellAsl Monza e Brianza si mobilitano: fanno uninchiesta epidemiologica per individuare i soggetti che negli ultimi giorni erano stati col piccolo. Cominciano i protocolli sanitari. Quarantatré persone, tra cui diciassette bambini, sono sottoposte a profilassi antibiotica. «Siamo di fronte ad un caso che colpisce e addolora spiega Pietrogino Pezzano direttore generale dallAzienda Sanitaria -. In ogni modo è una malattia che, quando insorge è difficile da curare.
Ai primi sintomi di encefalea, vomito, febbre alta è indispensabile far intervenire il pediatra o presentarsi al pronto soccorso. Per arrivare ad una soluzione così drammatica il contatto deve durare almeno quattro ore. Non esiste alcun motivo di preoccupazione per la popolazione che invito alla calma». E Giovanni? Pensiamo sia volato in cielo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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