Meredith, la madre: "Morte surreale"

Il giorno del ricordo e del dolore. Oggi a Perugia nel corso del processo a Raffele Sollecito e Amanda Knox, sono stati ascoltati i genitori della ragazza inglese uccisa nella notte fra l'1 e il 2 novembre del 2007. "Una morte surreale, io continuo a cercarla"

Meredith, la madre: "Morte surreale"

Perugia - Il giorno della memoria e del dolore. Il padre, la madre e la sorella di Meredith Kercher, John, Arline e Stephanie sono giunti al palazzo di Giustizia per la loro deposizione nel processo a Raffaele Sollecito ed Amanda Knox, accusati dell’omicidio della studentessa inglese. I congiunti di Mez sono stati citati come testimoni dagli avvocati Francesco Maresca e Serena Perna che li rappresentano come parte civile. In una dichiarazione diffusa ieri sera Stephanie Kercher ha spiegato che la famiglia è a Perugia "per chiedere giustizia e per dire cosa è successo a una persona speciale come Meredith che era arrivata qui solo per studiare".

L'ultima telefonata con la madre È stata Arline Kercher, madre di Meredith, la prima a deporre. Arline ha risposto - grazie all’aiuto di una traduttrice - a tutte le domande poste sia dall’avvocato di fiducia Francesco Maresca che dal Pm Giuliano Mignini". Il primo novembre, giorno dell’omicidio di mia figlia, abbiamo fatto una lunga chiacchierata telefonica nel primo pomeriggio" ha affermato Arline "Meredith mi aveva detto di essere molto stanca dato che la sera prima per la festa di Hallowen aveva fatto tardi. Nel pomeriggio comunque sarebbe andata da alcune sue amiche a vedere un film e poi subito a casa. Era stanca e in più doveva finire alcuni compiti universitari".

Dopo dieci giorni sarebbe tornata a casa
Arline aggiunge inoltre che con la figlia, quel nefasto primo novembre del 2007, aveva parlato a fondo anche dei progetti futuri. "Metz - spiega - aveva già ordinato dei biglietti di viaggio per tornare a casa in occasione del mio compleanno: l’11 novembre. Sarebbe partita il 9 novembre. Poi mi aveva detto che per Natale sarebbe rientrata da Perugia intorno al 18 dicembre e che bisognava in fretta prenotare i biglietti dato che dopo il costo sarebbe notevolmente cresciuto". L’avvocato Maresca - legale della famiglia Kercher - ha chiesto ad Arline come ha saputo della morte. La donna risponde a fatica oppressa dal dolore: "È terribile mandare una figlia a studiare e poi non vederla ritornare più. Noi non supereremo mai questo lutto: soprattutto per la brutalità e la violenza che ha subito nostra figlia".

"Morte incredibile e surreale"
"La sua morte è stata incredibile e surreale.... La cerco ancora..... Non è soltanto la morte, ma la brutalità, la violenza di ciò che è stato fatto", ha dichiarato Arline, "è uno choc tremendo. Non lo supereremo mai".

Il ricordo del padre: "Voleva fare la giornalista" "Meredith sognava di fare la giornalista o di lavorare a Bruxelles per la Commissione europea. Qualsiasi cosa avesse scelto per me sarebbe andato bene": è il ricordo del padre della studentessa inglese, John, davanti alla Corte d’assise di Perugia. E proprio dai mezzi d’informazione, lui giornalista, ha detto di avere appreso dell’omicidio della figlia. "Le piacevano tantissimo la pizza e il cioccolato" ha detto ancora John Kercher parlando della figlia.

E proprio la passione per il cioccolato - hanno spiegato i parenti di Mez - la spinse a scegliere per i suoi studi universitari Perugia, città nota a livello internazionale per una rassegna, Eurochocolate, dedicata proprio a questo prodotto.

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