Il Bestiario, il Caldigno

Il Caldigno è un animale leggendario, sostenitore del cambiamento climatico, che si riconosce dall’odore di propaganda

Il Bestiario, il Caldigno
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Il Caldigno è un animale leggendario, sostenitore del cambiamento climatico, che si riconosce dall’odore di propaganda.

Il Caldigno è un essere mitologico che, al fine di raggiungere l’obiettivo di un rivoluzionario e irrealistico cambiamento economico, lavora da diversi decenni sul concetto di “cambiamento ambientale” utilizzando tecniche di manipolazione della realtà e di propaganda comunicativa. Il Caldigno ha messo in agenda l’abbattimento dell’effetto serra nei prossimi anni (2030-2050) in un progetto di medio-lungo termine. Per questo si è avvalso di una giovane attivista come Greta Thunberg, capace di irretire i giovani che dovranno accompagnare con convinzione il grande Green Deal. Per comprendere la falsità del messaggio della antipatica ragazzina svedese costruita a tavolino dal Caldigno, basti pensare che quest’anno ha dovuto cancellare un suo Tweet del 2018 in cui aveva scritto con tono da tragedia classica: “Un importante scienziato del clima avverte che il cambiamento climatico spazzerà via l’intera umanità se non smettiamo di utilizzare i combustibili fossili nei prossimi cinque anni”. L’ha detto la scienza.

Il Caldigno cerca di convincere del “cambiamento climatico” anche un pubblico più adulto utilizzando i “professionisti dell’informazione”, quelli che senza vergogna fanno a gara per spararla sempre più grossa fino a ricoprirsi di ridicolo. Così il Caldigno detta ai suoi cercando di drammatizzare il nulla: “L'alterazione termica nelle diverse zone urbane incide sulla vivibilità. E con l'incremento atteso in termini di intensità, frequenza e durata delle ondate di calore, il fenomeno è destinato ad aumentare con conseguenze per la nostra salute”, oppure: “Ridurre l'impronta dell'uomo sul pianeta, frenando il trend in crescita del riscaldamento globale, e progettare città più resilienti, in grado già nell'immediato di sostenere ondate di calore così frequenti e intense, scongiurando dunque danni alle popolazioni, in particolare nelle metropoli”. Nessun “professionista dell’informazione” ha il coraggio di fare una ricerca sulle punte di calore del secolo scorso che smentirebbero un’altra volta la scienza.

Il Caldigno europeo si crede al centro del mondo e ha la presunzione di cambiare il clima nei prossimi trenta, quaranta anni.

Tutta l’Unione Europea nel 2021 ha prodotto il 7,3% della Co2 contro il 92,7% del resto del mondo che non ha nessuna intenzione di ridurre le proprie emissioni e infatti – che cosa strana - non deve affrontare nessuna emergenza climatica.

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