Superata l'ondata di caldo anomalo che ha contraddistinto l'inizio della stagione autunnale un po' ovunque nel nostro Paese, ci si interroga ora su quelle che potrebbero essere le caratteristiche del prossimo inverno. E questo soprattutto per il fatto che, negli ultimi anni, la "stagione fredda" non ha tenuto fede in modo particolare al suo appellativo, avendo portato in dote con sé un clima prevalentemente mite, con varie fasi di alta pressione e scarsi episodi di irruzione di aria gelida.
Secondo quanto riferito dal colonnello Mario Giuliacci, l'inverno alle porte non si discosterà troppo dalle caratteristiche dei suoi predecessori: nessuna sorpresa, dunque, la stagione, a meno di inattesi stravolgimenti, dovrebbe risultare a tutti gli effetti mite. L'unica novità di rilievo, ipotizzabile grazie all'analisi dei più recenti dati dei modelli di previsione meteorologica, lascia presagire il fatto che la stagione invernale possa essere interessata, quantomeno nelle sue fasi di esordio, da intromissioni di aria umida di provenienza oceanica. Il che si tradurrebbe con un clima piovoso: precipitazioni diffuse che, a quote più elevate, si trasformerebbero in nevicate abbondanti. La chiave per avere, quindi, un inverno nevoso su Alpi e Appennini, sarebbe proprio l'arrivo dall'Oceano di aria mite.
Di primo acchito sembrerebbe una contraddizione parlare di clima mite ma nevoso per il prossimo inverno, eppure sono due aspetti particolarmente legati tra loro. Per poter avere una stagione fredda con tanta neve il flusso atlantico è una delle componenti principali: quando esso giunge alle nostre latitudini risulta particolarmente mite.
A differenza di questa situazione climatica, spiega Giuliacci,"per avere invece ondate di gelo e neve in pianura serve l'aria artica continentale, ma su molte regioni porta solamente il gelo sterile". Si tratta di un tipo di freddo contraddistinto da nevicate esclusivamente nelle regioni adriatiche e nel Sud Italia, mentre nel resto del Centro-Nord e in Sardegna si traduce con un crollo delle temperature, che precipitano al di sotto delle medie stagionali, ma senza neve. In sostanza, quindi, per avere delle nevicate abbondanti è necessario l'arrivo di perturbazioni di provenienza atlantica, e in una stagione nella quale queste abbondano è molto più probabile che si verifichino precipitazioni a carattere nevoso anche in pianura.
L'ultima considerazione del colonnello Giuliacci riguarda il Buran, o Burian, un vento tipico delle steppe siberiane che in Italia non arriva direttamente ma sospinge masse d'aria fredda "dalla
Porta della Bora". Impossibile, spiega l'esperto, prevedere già da ora la loro irruzione in Italia: "chi afferma che ci sarà vi prende in giro", considera il meteorologo, almeno in attesa di ulteriori sviluppi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.