Meteo, cambia tutto. La Nina è più debole: cosa significa per l'Italia

La stagione invernale dell'Italia sarà condizionata da La Nina seppur meno forte di quanto previsto inizialmente: ecco cosa significa e le ripercussioni sulle condizioni atmosferiche

Fonte: Noaa/Clima.gov
Fonte: Noaa/Clima.gov
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Annunciata nei mesi scorsi come un evento strong (forte), il fenomeno de La Nina ci sarà ma più debole del previsto: è questo il responso degli esperti del Noaa (Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica) degli Stati Uniti che vedono al ribasso il raffreddamento delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico con ripercussioni per il meteo globale.

Cos'è La Nina

Innanzitutto spieghiamo di cosa si tratta: La Nina si riferisce alle temperature della superficie marina, che sono più fredde del normale nell'Oceano Pacifico tropicale centrale e orientale e influenzano i modelli meteorologici di tutto il pianeta. Questo fenomeno si ripete nell'arco di pochi anni alternandosi con il "fratello" El Nino (riscaldamento delle acque superficiale) e può persistere anche fino a 18-24 mesi. Che si possa sviluppare La Nina ormai è certo ma con anomalie negative dell'arco di pochi decimi, tra -0,9°C e -0,5°C. "Anche gli eventi deboli possono modificare la circolazione atmosferica globale e produrre alcuni tipici effetti di La Nina come un inverno più secco nella fascia meridionale degli Stati Uniti", spiega il Noaa.

Le ripercussioni per l'Italia

Ma cosa accadrà, dunque, al meteo di casa nostra? In caso di Nina forte solitamente si va incontro a periodi più umidi e più freddi del normale, quindi con maggiori perturbazioni e discese d'aria fredda con piogge e nevicate a bassa quota. Al contrario, un fenomeno debole darebbe comunque vita a questi eventi ma in maniera meno incisiva rispetto a quanto previsto alcune settimane fa. "Le regioni settentrionali e centrali sono spesso soggette a inverni più rigidi in tale contesto (con La Nina forte, ndr), con maggiori precipitazioni e un aumento delle nevicate, soprattutto sulle Alpi", speigano gli esperti de Ilmeteo.it, "Diciamo che la probabilità di assistere a un evento di La Nina significativo si è ridotta, ma la situazione rimane dinamica e soggetta a continui aggiornamenti".

Quale sarà la durata

Come detto, il periodo di questi eventi climatici nel Pacifico può durare anche un paio d'anni ma non sarà questo il caso: nel breve-medio periodo, La Nina si sta sviluppando in queste settimane per durare fino all'inizio del 2025. Ma come mai sono state visti al ribasso i numeri del raffreddamento delle acque superficiali di quella porzione di oceano? "Le condizioni attuali del Pacifico equatoriale, caratterizzate da temperature superficiali dell'acqua vicine alla media, non favoriscono un'intensificazione del fenomeno.

Tuttavia, i modelli climatici segnalano un graduale raffreddamento delle acque profonde, un segnale precursore dello sviluppo di La Nina", aggiungono gli esperti. Un altro fattore che non favorisce il pieno sviluppo del fenomeno può essere dovuto "alle attuali ondate di calore marino in diverse regioni del globo".

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