I punti chiave
Con l'estate ormai alle spalle, cresce la curiosità tra addetti ai lavori e non circa le proeizioni meteo a lungo termine per quel che riguarda innanzitutto il prossimo mese di ottobre ma anche la tendenza successiva per l'autunno-inverno 2024-2025. Sappiamo che è impossibile stabilire, adesso, quando e in che misura avremo maltempo o l'anticiclone ma c'è una certezza e sarà la costante presenza de "La Nina" sulle acque superficiali del Pacifico con temperature più basse rispetto al normale. Questa anomalia determinerà effetti a cascata sulle condizioni atmosferiche mondiali: per questa ragione è possibile stilare una tendenza che viene già tracciata dai più importanti modelli di calcolo.
Ottobre in Italia
Tra pochi giorni debutterà il mese di ottobre, il primo di pieno e vero autunno, e lo farà con una forte perturbazione che arriverà da ovest sul nostro Paese impegnando gran parte delle regioni a suon di piogge, temporali e calo termico. Le classiche Ottobrate, stavolta, potrebbero essere un ricordo visto che anche intorno alla metà del mese le condizioni meteo potrebbero essere fortemente instabili. Dal 15 ottobre in poi il maltempo potrebbe tornare a bussare alle porte dell'Italia quando una profonda depressione sospinta da masse d'aria più instabili di origini atlantica darà il via ad una fase decisamente più perturbata", spiegano gli esperti de Ilmeteo.it. "Queste condizioni di instabilità potrebbero accompagnarci fino alla fine del mese a causa di un'anomalia di pressione presente sul comparto Atlantico in grado di pilotare perturbazioni a raffica verso l'Europa e quindi anche sull'Italia".
Le conseguenze de "La Nina"
Secondo le proiezioni del prestigioso Centro Europeo per la previsioni meteo a medio termine (Ecmwf) con sede a Bologna, nei prossimi mesi si potrebbe avere un rinforzo delle perturbazioni atlantiche con rivolti tutti da scoprire ma con un inevitabile aumento di precipitazioni (nevose in montagna). Rispetto a "El Nino", nel nostro Paese e in altre aree del mondo c'è la tendenza a maggiore dinamicità meteo e meno anticicloni.
Sottolineando che si tratta di tendenze sia rispetto a quanto accaduto in passato con "La Nina" che sulla base degli aggiornamenti di questi giorni, è lecito aspettarsi che su molte regioni italiane potrebbe piovere di più e la neve cadere anche abbondante su Alpi e Appennini per la felicità di operatori del setttore e turisti. Per quanto riguarda il capitolo temperature, invece, dovrebbero mantenersi al di sopra delle medie climatiche degli ultimi 30 anni di circa 1-2°C specialmente tra Scandinavia e Russia mentre sul Mediterraneo sarebbero sostanzialmente in media: una volta tanto, quindi, valori termici "normali" e non con il consueto segno + che ci ha accompagnato per gran parte del 2024.
I risvolti nel mondo
Per far comprendere l'importanza di quanto accade sulle acque superficiali del Pacifico, è bene essere a conoscenza anche di quanto potrebbe accadere a livello planetario sulla circolazione atmosferica: in aree come Filippine, Indonesia e Australia, per esempio, dovrebbero esserci maggiori precipitazioni così come in Africa meridionale e sul Brasile settentrionale; "La Nina", poi, darebbe più forza ai monsoni asiatici soprattutto in India mentre sarebbe causa di minori precipitazioni sugli Stati Uniti così come in Argentina
e Brasile meridionale. Come possiamo vedere, dunque, si tratta di un'anomalia tutt'altro che insignificante e pronta a governare, per i prossimi mesi, le condizioni meteorologiche mondiali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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