Meteo, si prepara la Nina: come potrà rivoluzionare l’inverno

Le acque superficiali dell'Oceano Pacifico saranno più fredde da gennaio: ecco le ripercussioni meteorologiche mondiali causate dal fenomeno de "La Nina"

Meteo, si prepara la Nina: come potrà rivoluzionare l’inverno
00:00 00:00

Se n'era parlato nei mesi scorsi ma adesso arrivano anche le conferme ufficiali da parte dei più importanti organi meterologici mondiali: a partire da gennaio le acque superficiali del Pacifico andranno incontro a un raffreddamento. Questo fenomeno è conosciuto con il nome di "La Nina" ed è in grado di condizionare le condizioni atmosferiche su scala globale.

Di cosa si tratta

Al contrario di "El Nino" che è caratterizzato da temperature più elevate nel Pacifico equatoriale, La Nina si distingue per temperature più basse comprese generalmente fra uno e tre gradi in meno rispetto alle medie. "Durante gli eventi La Nina, gli alisei (venti che soffiano con regolarità nella fascia intertropicale, ndr) sono ancora più forti del solito spingendo più acqua calda verso l'Asia. Al largo della costa occidentale delle Americhe portano in superficie acqua fredda e ricca di sostanze nutritive", affermano gli esperti del Noaa (Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica) degli Stati Uniti.

Cosa accadrà da gennaio

Gli esperti spiegano che tra pochi giorni queste acque superficiali si raffredderanno dando origine al fenomeno. Si dovrebbe trattare di "valori inferiori di circa 1°C rispetto alla media e nei prossimi mesi la tendenza dovrebbe essere verso un ulteriore ribasso (-1,5°C)", analizzano gli esperti de Ilmeteo.it. Quando avviene questo fenomeno, legato ovviamente anche al clima degli Stati Uniti, si assiste a un meteo più asciutto e siccitoso nell'area meridionale degli Usa mentre in quella settentrionale e in Canada si hanno forti piogge e nevicate sui monti.

Le ripercussioni sull'Italia

A noi, ovviamente, interessa più da vicino capire quali potrebbero essere gli effetti de La Nina sull'Europa e in particolare sul meteo di casa nostra e proiettarci sull'inverno 2025 del Mediterraneo. "È ipotizzabile che un ritorno della Nina possa incrementare l'ingresso di perturbazioni atlantiche le quali non troverebbero alcun ostacolo per irrompere sul bacino del Mediterraneo", spiega l'esperto Mattia Gussoni. "L'inizio di gennaio 2025, se ciò venisse confermato, sarebbe piuttosto dinamico sul comparto centro-settentrionale europeo con effetti sulle condizioni meteo anche in Italia, specie sulle regioni settentrionali".

Ciò significa che la neve potrebbe essere abbondante soprattutto sulle Alpi e in netta controtenenza con inverni miti ai quali siamo sati abituati. Ma non è tutto perché potrebbe intervenire anche un altro fenomeno però dissociato da La Nina, ossia il riscaldamento atmosferico (stratwarming) sulla verticale del Polo Nord dove si trova il vortice polare.

Un suo indebolimento potrebbe favorire "la discesa di masse d’aria gelida verso l’Europa meridionale e, quindi, sull’Italia. Le conseguenze includerebbero un freddo intenso su tutto il Paese e nevicate estese, con un impatto significativo sulle regioni settentrionali e appenniniche".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica