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L'irruzione artica e la neve: cosa aspettarsi dal meteo per il ponte dell'Immacolata

Si attende un nucleo gelido dalla Scandinavia e l'arrivo di una nuova perturbazione nei primi giorni di dicembre

L'irruzione artica e la neve: cosa aspettarsi dal meteo per il ponte dell'Immacolata

Il nucleo gelido proveniente dalla Scandinavia, atteso nei prossimi giorni, potrebbe portare a una brusca irruzione dell'inverno: secondo quanto riferito dal colonnello Giuliacci, infatti, gli ultimi aggiornamenti fanno ipotizzare l'arrivo di precipitazioni nevose anche a basse quote ancor prima del ponte dell'Immacolata.

Trattandosi di una previsione effettuata con largo anticipo non è semplice al momento definire con certezza dove e quando dovrebbe nevicare: di probabile, al momento, c'è solo il fatto che le temperature scenderanno sotto le medie stagionali già dai primi giorni di dicembre e che questo fenomeno, unito alle attese precipitazioni, potrebbe portare a nevicate entro il ponte dell'Immacolata. In quali zone è più probabile che ciò accada? Secondo Giuliacci resta favorito il Nord-Ovest della Penisola, mentre al Centro-Sud dovrebbe prevalere un clima turbolento ma non troppo freddo per effetto della mitigazione del mare.

Cosa attendersi nei prossimi giorni

La perturbazione attesa per la fine di lunedì 28 novembre dovrebbe perdurare anche i successivi tre giorni, pertanto fino a giovedì 1 dicembre. Stando alle previsioni di Meteo.it, mercoledì 30 novembre saranno colpite in particolar modo le regioni centrali del versante adriatico e quelle meridionali, Sicilia compresa: ci si attendono piogge copiose, anche a carattere di rovescio o temporale. Il timore è che ciò avvenga anche a Ischia, già fortemente provata dalla tragedia delle scorse ore: sono attese, infatti, precipitazioni pure in questa zona.

Nel resto del Paese la situazione dovrebbe essere più tranquilla, fatta eccezione per qualche sporadica precipitazione annunciata nel basso Lazio e nella Romagna. Le temperature dovrebbero mantenersi stabili, con freddo al Nord e nelle regioni adriatiche per effetto di venti gelidi provenienti da nord-est. Attese precipitazioni nevose tra i 900 e i 1100 metri sull'Appennino centrale e oltre gli 800 metri di quota sull'Appennino settentrionale.

Come detto, il fronte di maltempo indugerà sulla Penisola ancora nella giornata di giovedì 1 dicembre, anche se in fase di dissoluzione: sarà possibile assistere a piogge e rovesci poco intensi sulle regioni del medio e basso Adriatico e su tutto il Meridione, eccezion fatta per la zona costiera della Campania. Nelle regioni centro-meridionali le temperature saranno più miti, il che comporterà un innalzamento delle quote neve sull'Appennino centrale fino a 1400/1500 metri sul livello del mare. Nel settore tirrenico e nelle zone meridionali delle isole maggiori arriveranno le prime schiarite, mentre il Nord sarà caratterizzato da nuvole e cielo coperto.

Una nuova perturbazione,

come anticipato in precedenza, è attesa nei giorni successivi a giovedì 1 dicembre: questa dovrebbe interessare soprattutto le regioni tirreniche, Sardegna compresa, e tutto il Nordovest. Occhio al calo delle temperature.

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