Gelate in arrivo, presumibilmente anche a partire dagli ultimi scampoli di novembre: l'inverno sembra quindi affacciarsi ora con decisione sul territorio nazionale, come riferito dal colonnello Giuliacci, anche se gli effetti più consistenti si registreranno nel settentrione.
"Ci sarà un'irruzione di aria polare dai Balcani tra il 19 e il 22 di novembre, anche se limitatamente ad alcune aree del Nord Italia", spiega infatti il meteorologo. L'arrivo di correnti gelide da est, seguite da venti umidi, potrebbe innanzitutto dar vita al verificarsi di precipitazioni nevose
L'arrivo della neve
Le proiezioni effettuate grazie all'ausilio di modelli fisico-matematici, si legge sul portale di Giuliacci, consentono di prevedere nevicate anche a bassa quota per la giornata del prossimo martedì 22 novembre. La neve dovrebbe cadere non solo sulle regioni alpine, peraltro a quote relativamente basse comprese tra 800 e 1.200 metri sul livello del mare, ma anche nell'entroterra ligure e nel cuneese. In questo caso è probabile che le precipitazioni nevose si verifichino a un'altitudine compresa tra 500 e 600 metri: nel caso in cui ciò accadesse, sarebbe la prima volta nell'anno in cui la neve imbianca un territorio a quote così basse.
Stando alle proiezioni risultanti dall'applicazione di suddetti modelli fisico-matematici, potrebbero cadere fino a 30-40 centimetri di neve sulle Alpi Venete e sul Trentino. Più contenuto, invece, l'effetto delle precipitazioni nevose altrove. Si tratta di numeri non eccezionali ma che potrebbero indicare un'importante inversione di tendenza già a partire dalle ultime fasi del 2022.
Alta pressione e gelate
"La fase piovosa sul Nord Italia terminerà il 22 novembre", spiega il colonnello Giuliacci. Dal 23 al 26 del mese prevarrà invece l'alta pressione, con cieli sereni e venti di debole intensità o addirittura assenti, vale a dire le condizioni ideali per una gelata. "Si prevede che la gelata tra il 23 e il 26 di novembre interessi le aree di pianura del Piemonte, il Pavese e il Milanese", precisa il meteorologo.
"Per il verificarsi delle gelate occorre che sull'area in esame resista un cuscinetto di aria fredda a seguito di una precedente irruzione di aria polare o artica", puntualizza Giuliacci, visto che le temperature sottozero in pianura non sono la norma. Una gelata che non avrà ancora effetti dirompenti, poiché si parla di temperature minime in diminuzione fino al massimo a -1°C.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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