Ma in metrò i bimbi rom continuano a mendicare

La norma che vieta di sfruttare i minorenni per mendicare è entrata in vigore ieri, ma a Milano nessuno se ne è accorto. Per tutta la mattinata i rom che vivono negli accampamenti intorno a via Palmanova hanno continuato imperterriti il loro «lavoro» da accattoni con la stessa regolarità di chi timbra il cartellino. Portando con sé i figli piccoli per essere più convincenti e impietosire i passeggeri della metrò 2 tra Cascina Gobba e Lambrate. Un reato per il quale il pacchetto sicurezza, entrato in vigore ieri, prevede fino a tre anni di carcere. Ma la nuova pena non ha minimamente scoraggiato i diretti interessati. Nemmeno i vagoni semivuoti per l’estate inoltrata hanno convinto i nomadi a desistere dal seguire il solito copione, come fanno tutti i giorni dal lunedì al sabato. Salgono a Cascina Gobba, cambiando vagone a ogni fermata e scendendo a Lambrate. Qui spendono tutti i soldi appena raccolti alle macchinette di snack e caffè, poi risalgono sul metrò che va nella direzione opposta e ricominciano a elemosinare.
In un’ora e 12 minuti, tra le cinque fermate della linea verde è possibile contare tre bambini coinvolti nell’accattonaggio. Si danno il cambio per coprire tutte le corse, che a metà mattina del sabato non sono frequentissime. Prima sale una donna con il neonato, poi tocca a una madre con il figlio grandicello, che per fare colpo sui passeggeri abbraccia tutti quelli che gli allungano qualche moneta. Tornando verso la Gobba, è la volta di una coppia con il padre che suona la fisarmonica e la madre che regge il bimbo in braccio, anche se non è più un neonato. Ma si sa, più sembrano piccoli e più fanno compassione. Poi sale una donna senza nessun bambino al seguito. Forse i minorenni del campo nomadi erano già tutti occupati a chiedere l’elemosina da qualche altra parte. Ma tanto per cambiare la donna inizia a distribuire dei bigliettini con la foto di un ragazzino dall’aria vispa e la scritta: «Abbiamo un bimbo di nove anni, malato gravemente, tumore alla testa, encefalite di 15 millimetri: necessita un’operazione. Per favore aiutatemi, sono povera». Nuova corsa, verso Lambrate: ecco di nuovo la donna di prima con il bambino grandicello. I passeggeri sono sempre di meno e l’insistenza dei mendicanti raddoppia. I passeggeri iniziano a spazientirsi.

«Su questo tratto della metropolitana è diventato impossibile stare tranquilli - si lamenta un signore con la moglie -. Ogni giorno sempre la stessa storia. Quello che sta facendo quella madre è proibito dalla legge. Eppure da queste parti i padroni sono i rom».

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