Domenica scorsa è stato uno degli eroi di Palermo-Inter, uno degli artefici della straordinaria prova dei rosanero che hanno piegato i neroazzurri. Ma adesso Fabrizio Miccoli, attaccante di punta del team del capoluogo siciliano, si trova suo malgrado sotto i riflettori, e per una storia che col calcio non ha nulla a che fare. Il suo nome, infatti, compare in un'informativa della Direzione investigativa antimafia. Il motivo? I rapporti di frequentazione tra il fantasista e Salvatore Lauricella, il figlio di «Scintilluni», il latitante arrestato lunedì scorso, uno dei ricercati numero uno nel capoluogo siciliano.
Miccoli non è indagato, va precisato subito. All'attaccante del Palermo non viene contestato nulla. I pm antimafia però avrebbero intenzione di ascoltarlo al più presto per avere chiarimenti sulla natura di questa frequentazione pericolosa. Salvatore Lauricella, il figlio del presunto capomafia, è incensurato, ed è titolare di due rivendite di moto. Secondo l'informativa della Dia adesso al vaglio degli inquirenti palermitani c'erano «rapporti frequenti» tra i due. Miccoli e Lauricella sarebbero anche stati fotografati insieme, allo stadio Renzo Barbera. E adesso i Pm sarebbero intenzionati a vederci chiaro su questa amicizia anomala. Anche perché, proprio Miccoli, nel 2009, è stato vittima nel capoluogo siciliano di un furto nella sua casa palermitana del quartiere Borgo Vecchio, zona di influenza di Lauricella senior.
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