Di Michele, il giorno della vendetta

Natale Conti

da Palermo

Bastano i primi 17 minuti della ripresa al Palermo per superare l'Udinese. Una «vendetta» che arriva dopo un anno esatto. Nella scorsa stagione i friulani si erano imposti al Barbera per 5 a 1. Tre punti decisivi per la squadra rosanero, che finiscono però per aggravare la crisi dell'Udinese. Eppure la squadra di Dominissini aveva avuto, negli ultimi 15 minuti del primo tempo, due grandi occasioni per portarsi in vantaggio, frutto più di svarioni della difesa palermitana che di effettive occasioni gol costruite.
La svolta della partita al 9' della ripresa, quando Di Michele, su punizione, beffa De Sanctis, fino a qualche mese fa suo compagno di squadra a Udine. Nel primo tempo lo stesso Di Michele aveva colpito l'incrocio dei pali, sempre su punizione. La seconda svolta della gara al 19', quando Tedesco, appena subentrato a Brienza, corregge imparabilmente in rete un assist di Mutarelli. Eppure, molti in tribuna qualche istante prima avevano contestato la decisione di Papadopulo di mandare negli spogliatoi Brienza. Ma ancora una volta il tecnico ha avuto quel pizzico di fortuna che nel calcio finisce per fare la differenza. Cosa che ha avvertito il presidente del Palermo Zamparini, che poco prima della partita, in una improvvisata conferenza stampa, ha preannunziato la riconferma del tecnico per la prossima stagione, dichiarando incedibili Barzagli e Grosso.
Ma torniamo alla partita. L'Udinese, la cui posizione in classifica comincia a farsi preoccupante, a Palermo non ha avuto la grinta, ma soprattutto la convinzione per raddrizzare una gara che pure nel primo tempo aveva giocato meglio del Palermo. Da segnalare, un altro fatto singolare.

Ha infatti esordito il quinto portiere della stagione: dopo i ceduti Guardalben e Santoni, lo sfortunato Lupatelli e l'argentino Andujar, ecco l'ex bresciano Aglietti, due grosse ingenuità ma anche tre parate di altissimo livello.

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