«Le mie passioni: i pigiami e, nel Pdl, Morgillo»

«Sono molto timida». È questo l’esordio di Raffaella Paita, assessore regionale ai trasporti e alle infrastrutture, quando iniziamo l’intervista.
Non ha mia pensato «chi me lo ha fatto fare». Ora basta?
«Ho sacrificato molto della vita personale per la politica. Mai rinuncerei a questo scenario».
Quanto conta per Raffaella Paita, il lavoro?
«Nella vita moltissimo. Il piacere di lavorare mi prende spesso. Naturalmente poi ho altri momenti, mi piace la bella famiglia, mi piace il mare, mi piace leggere, i pigiami caldi...».
Per una donna è difficile fare carriera? Come ha rotto il muro maschile?
«È difficile essere considerate credibili. Comunque le donne hanno fatto tanti passi in avanti. Ma per la vera rivoluzione liberale delle donne c’è ancora tanto da lavorare. Le dirò: per me l’ambiente politico maschile non è... ospitale. Diciamo così».
Le piace il successo?
«Mi piace l’idea che le persone riconoscano l’impegno di quello che fanno. Il mio obiettivo: un equilibrato rapporto con il potere».
Come si vede tra dieci anni?
«Invecchiata. Alle prese con il figlio che cresce. Non ho mai pensato di programmare il mio percorso».
Le piacerebbe fare il Sindaco?
«Sì molto. Naturalmente il sindaco della mia città, Spezia».
È mai andata da uno psicanalista?
«Sì. Una seduta e basta. Non aveva trovato la mia cura. La mia cura, ripeto, è il lavoro».
A 13 anni cosa sognava di fare?
«Politica. Una passione che covava, era chiara. Già in prima liceo ero nei movimenti studenteschi».
Già rivoluzionaria?
«No riformista».
Raffaella Paita di cosa ha paura?
«Di perdere i miei legami, le persone a cui tengo. E poi sono claustrofobica».
Le rimangono 12 ore di vita. Che fa?
«Sto con figli e marito tutto il giorno».
Ucciderebbe per un ideale?
«No. Lotterei per un ideale».
C’è un politico avversario che ammira?
«Oggi è di qua, ma prima era di là: Tabacci. In Regione Morgillo».


Il suo sogno nel cassetto?
«Da politica, vedere partire i lavori del terzo valico».
Se fosse uno dei sette vizi capitali?
«Ira!».
Cosa cambierebbe del suo fisico?
«Vorrei vederci meglio. Porto le lenti a contatto».

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