Franco Ordine
Un posto in Champions league più Ronaldo per non sentirsi «laltra squadra di Milano» come, da qualche tempo, la chiama Massimo Moratti, con quel misto di perfidia e provocazione capace di scatenare lira silenziosa di Adriano Galliani. Per il derby cè tempo, sarà derby tutto lanno. Ora è necessario rimettere piede nel salotto buono del calcio continentale e recuperare quel primato (rossoneri in testa al ranking Uefa) che inorgoglisce Silvio Berlusconi e viene utilizzato, a Milanello, come metro attendibile per misurare la distanza effettiva inflitta negli ultimi anni a Juventus e Inter, due volte incontrata nella competizione (2003 e 2005, non ai tempi di Suarez) e due volte castigata. Il posto in Champions league passa attraverso la cruna dellago del viaggio a Belgrado, nella tana (il Maracanà, 120 mila posti, una bolgia dantesca) della Stella Rossa che allalba dellera Berlusconi risultò lo snodo decisivo per la prima coppa dei Campioni alzata a Barcellona.
Il vantaggio accumulato allandata, a San Siro, un fragile 1 a 0, sigillo di Pippo Inzaghi, è tale da non permettere calcoli di sorta e anzi da far temere, fortemente, il possibile recupero dei serbi. Hanno una squadra non molto dotata ma in grado, a San Siro, di fallire almeno due occasioni sotto gli occhi spaventati di Dida. Da quel giorno Ancelotti non è riuscito a recuperare nessuno dei titolari del ministero della difesa, da Nesta a Kaladze e Maldini. Bisognerà affrontare le intemperie di quello stadio con il vecchio bucaniere Costacurta, Simic, Cafu e Serginho.
Con il posto in Champions league e il relativo fatturato del primo turno (18-20 milioni di euro), può arrivare anche lattaccante promesso da Galliani ad Ancelotti e allo spogliatoio rossonero. Il nome non è più un mistero e non ha alternative neanche sulla carta. Si tratta di Ronaldo, rimasto al primo posto nonostante la stroncatura fatta da Sacchi nel corso di un colloquio telefonico con Silvio Berlusconi («Dottore le riferisco il parere di Butragueño. Ha detto: Capello deve avere degli amici al Milan se gli risolvono questo bel problema»). O Ronaldo o niente, quindi. O la Champions league o niente, bisogna aggiungere. La candidatura di Iaquinta, passata come eventuale nel caso di dirottamento dalla Champions allUefa, è scartata con tale decisione da Galliani e Braida da non lasciare dubbi. La diplomazia è già al lavoro per cominciare, da mercoledì mattina, il negoziato che deve portare al trasferimento da Madrid a Milano dellex fenomeno. Lopposizione di Capello alla cessione è solo una mossa per giocare di sponda con Calderon. Lostilità dichiarata dellInter non impensierisce: Mancini ha già deciso di partire con la coppia Crespo-Ibrahimovic titolari, non cè posto per Adriano e Ronaldo ne è informato.
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