
Boom di multe a Milano. Nel 2024 la metropoli lombarda non solo conferma il suo primato in Italia per incassi da violazioni del Codice della strada, ma rispetto all'anno precedente ha messo in cassa il 39 per cento in più.
Secondo l'elaborazione realizzata da Facile.it su dati del Siope, il sistema informatico delle operazioni degli enti pubblici, Milano ha sforato i 204 milioni di euro di incassi contro i già notevoli 147 milioni di euro registrati nel 2023. Così distanzia di parecchie lunghezze il secondo posto di Roma (145 milioni circa) e Firenze (che si ferma a 61 milioni).
Il primato si gioca anche in percentuali. Se infatti a Milano, da un anno all'altro, l'incremento è stato enorme, il 39% in più rispetto al 2023, a Roma l'oscillazione è stata solo del 5%, mentre addirittura a Firenze gli incassi da sanzioni sono diminuiti del 14%. Milano pare che stia giocando una partita a parte visto che anche a livello nazionale la percentuale di crescita degli incassi (1,7 miliadi di euro) che pur c'è stata, si ferma al 10 per cento. Una stangata, quella milanese, scientemente cercata e voluta da Palazzo Marino, anno dopo anno, provvedimento dopo provvedimento che sembrano sempre studiati solo e soltanto per rimpinguare facilmente le casse comunali spremendo i cittadini. A novembre scorso in Commissione Bilancio e Sicurezza l'allora assessore alla Polizia Locale Marco Granelli aveva annunciato che per il 2025 erano previste entrate da multe e sanzioni per 275 milioni di euro, oltre 753mila euro al giorno. «Torneremo ai livelli pre pandemia» aveva annunciato con una certa soddisfazione. Era stato anche sottolineato che in «corso d'opera», la cifra potrebbe essere corretta nuovamente, ovviamente al rialzo. Considerato che quest'anno dovrebbero scattare il pagamento di Area C anche nel weekend, la Ztl Quadrilatero e nuovi incroci sorvegliati da semafori rossi T-Red, la stangata della stangata è assicurata. Analizzando i dati degli incassi rispetto al numero degli abitanti e quindi «misurando» la «multa pro capite», Milano scivola stranamente al terzo posto, con i suoi 149,10 euro contro i 107 del 2023. Ma la stranezza si chiarisce velocemente. Durante quella stessa commissione era stato evidenziato come la metà del totale delle sanzioni è rappresentato dalle multe per gli ingressi in Area B, Area C e sosta sul verde. Le soste irregolari sono il 28% delle multe: parcheggi non consentiti, suddivisi tra strisce gialle (17%) e posti per disabili o fermate dei bus (11%). Ma il 46% circa delle sanzioni è relativo a targhe di Milano, il 54% targhe fuori Milano. «I più sanzionati - aveva confermato Granelli in quell'occasione - sono gli automobilisti che arrivano da fuori città perché i milanesi hanno la possibilità di utilizzare meno le macchine e spostarsi in altro modo».
Si tratta di pendolari e automobilisti che arrivano saltuariamente in città, incappano nella regolamentazione schizofrenica del traffico cittadino e trovano a dare il benvenuto le telecamere delle varie aree B, C o Zeta dove le multe si contano a suon di bigliettoni da cento euro.
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