"Il mio primo incontro con i milanesi avviene in questa piazza del Duomo, cuore di Milano, dove sorge l’imponente monumento simbolo della città. Con la sua selva di guglie esso invita a guardare in alto, a Dio". Con queste parole, dopo aver ringraziato i fedeli per la calorosa accoglienza ricevuta, Benedetto XVI inizia il suo atteso discorso. "Proprio tale slancio verso il cielo ha sempre caratterizzato Milano e le ha permesso nel tempo di rispondere con frutto alla sua vocazione: essere un crocevia - Mediolanum - di popoli e di culture".
Solidarietà ai terremotati
Il Papa invita tutti a una "generosa solidarietà" alle popolazione colpite dal terremoto in Emilia. "Mi compiaccio di quanto la Diocesi di Milano ha fatto e continua a fare - ha detto - per andare incontro concretamente alle necessità delle famiglie più colpite dalla crisi economico-finanziaria, e per essersi attivata subito, assieme all’intera Chiesa e società civile in Italia, per soccorrere le popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna, che sono nel nostro cuore e nella nostra preghiera e per le quali invito, ancora una volta, ad una generosa solidarietà". La folla risponde con un lungo applauso.
La Milano laica e quella della fede
Nel suo discorso Papa Ratzinger sottolinea che "nella chiara distinzione dei ruoli e delle finalità la Milano positivamente laica e la Milano della fede sono chiamate a concorrere al bene comune". Poi si sofferma ancora sulla città che lo accoglie: "La singolare identità di Milano non la deve isolare né separare chiudendola in se stessa. Al contrario, conservando la linfa delle sue radici e i tratti caratteristici della sua storia essa è chiamata a guardare al futuro con speranza coltivando un legame intimo e propulsivo con la vita di tutta Italia e dell’Europa".
Le note di "O mia bela Madunina"
Al termine del suo discorso la Civica Orchestra di fiati di Milano intona "O mia bela Madunina". La piazza continua per diversi minuti ad acclamare il pontefice. Il Papa risale sulla Papamobile per lasciare la piazza e raggiungere l'arcivescovado per un breve risposo. In serata il concerto alla Scala.
Il concerto alla Scala
La prima giornata della visita milanese del Papa si chiude con un concerto in suo onore al Teatro alla Scala. Sotto la direzione del maestro Daniel Barenboim, l’orchestra e il coro del Teatro eseguono la Nona sinfonia di Ludwig van Beethoven. Alla fine del concerto Ratzinger si è alzato in piedi dando per applaudire Baremboim. Poi è salito sul palco e ha ringrazinato il maestro per aver scelto la Nona sinfonia: "Ci permette di lanciare un messaggio con la musica che affermi il valore fondamentale della solidarietà, della fraternità e della pace. Su questo concerto, che doveva essere una festa gioiosa in occasione di questo incontro di persone provenienti da quasi tutte le nazioni del mondo, vi è l’ombra del sisma che ha portato grande sofferenza su tanti abitanti del nostro Paese".
L'arrivo a Linate
Sceso dalla scaletta dell'aereo dell'Aeronautica militare che lo ha portato a Milano il pontefice saluta le autorità e riceve un mazzo di fiori gialli da due bambini. Tra le autorità che lo accolgono il ministro per la Cooperazione Internazionale, Andrea Riccardi, l'arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, i cardinali Dionigi Tettamanzi ed Ennio Antonelli, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà. Il Santo Padre si allontana dall’aeroporto a bordo della Papamobile per raggiungere il centro di Milano. Arrivato a destinazione il Papa fa il giro di Piazza Duomo a bordo della papa mobile e prende a bordo un bambino.
La tre giorni milanese
Partito alle 16.20 da Ciampino Papa Benedetto XVI è atterrato intorno alle 17.15 a Linate, con qualche minuto di ritardo rispetto al programma. La tre giorni di Benedetto XVI si concluderà domenica con il settimo Incontro Mondiale delle Famiglie. Anche la Madonnina, simbolo della città, è vestita a festa: dall’alto dei 108 metri della cattedrale sventola la bandiera del Vaticano insieme al tricolore. Nonostante il caldo quasi estivo in Piazza Duomo i più giovani giocano, cantano e ballano. Sugli striscioni le scritte di "Benvenuto" per il pontefice si moltiplicano. A tutti è stato dato, in omaggio, un gadget ricordo: un foulard/bandana con il logo ufficiale dell'incontro.
Da Israele un ulivo di Nazareth
Lo stato di Israele per la visita del Papa a Milano ha donato un ulivo, che è stato piantato nel giardino della sede arcivescovile, dove soggiornerà in questi giorni Benedetto XVI. Il segno, afferma una nota, "è destinato a perpetrare la memoria dell’Incontro mondiale delle famiglie". A portarlo è stato il consigliere per gli Affari turistici dell’ambasciata di Israele, Tzvi Lotan, che ha donato al cardinale arcivescovo di Milano, Angelo Scola, la piccola pianta di ulivo, quale gesto di pace e dialogo, e proviene da Nazareth, la città della Santa Famiglia.
Domani in diretta tv le domande di alcune famiglie
Benedetto XVI dialogherà sabato sera con alcune famiglie - in diretta su Rai Uno - di temi attuali e
concreti come matrimonio e divorzio, crisi economica e vita nelle tendopoli emiliane. A porre le domande una famiglia brasiliana, una terremotata di Cento (che ha perso la propria casa con il sisma) e una famiglia di circensi.
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