Milano - Pietro Maso resta in semilibertà, nonostante la denuncia pr minacce. I giudici del tribunale di sorveglianza hanno confermato la semilibertà, seppur con condizioni più restrittive rispetto a prima, a Pietro Maso, che sta scontando a Opera 30 anni di reclusione per aver ucciso a bastonate i genitori nel 1991 per l’eredità.
La denuncia Il beneficio, a cui aveva avuto accesso nell’ottobre 2008, gli era stato temporaneamente sospeso lo scorso aprile dopo la denuncia per minacce da parte di un imprenditore da lui controdenunciato invece per estorsione. Fino a quel momento Maso, oggi 40enne poteva uscire ogni mattina alle 7.30 dal carcere di Opera per andare a lavorare in un'azienda che assembla computer e rientrare alle 22.30. Poi la denuncia dell’imprenditore, secondo il quale Maso gli avrebbe detto "Ti ammazzo", e il ritiro della patente per un sorpasso oltre la doppia linea continua gli sono costati la sospensione per trenta giorni e un procedimento davanti ai giudici per decidere o meno sulla revoca definitiva.
La controdenuncia In un’udienza, lo scorso 5 maggio, l'uomo aveva dichiarato ai giudici di non essere più la stessa persona di vent'anni fa e di aver prestato del denaro all’imprenditore mentre era in difficoltà. Sulla conferma della semilibertà al detenuto si era espresso anche il sostituto procuratore generale Giulio Benedetti, dopo aver acquisito gli elementi di indagine scaturiti da denuncia e contro denuncia.
Ora i giudici Pasquale Nobile De Santis e Maria Laura Fadda hanno sciolto la riserva, decidendo per il ripristino del beneficio, seppur con condizioni più restrittive rispetto a prima. Maso finirà di scontare la pena tra un anno e mezzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.