Grillo gongola. "Signori abbiamo messo in crisi, come era d’altronde l’intento, questa politica ormai fumosa, finita, che non dice più niente". E poi rincara: "Non ci aggreghiamo con nessuno: destra e sinistra sono la stessa cosa. Che facciano Pisapia o Moratti sindaco, saranno sempre l’Expo e milioni di metri cubi di cemento". L'incetta di voti ha inebriato e allo stesso tempo mandato in crisi i grillini. Continuare sulla linea dell'antipolitica o scendere a patti e votare per i ballottaggi? Il guru ha chiuso la porta in faccia a Pisapia, per ora.
Il 3.4 per cento dei voti grillini fa gola. Non sono passate nemmeno 24 ore e Giuliano Pisapia, candidato sindaco a Milano della sinistra in testa nel ballottaggio, lancia già abboccamenti a destra e a manca. Innanzitutto ai grillini di Matteo Calise, il ventenne del Movimento Cinque Stelle, che ha portato a casa un risultato sorprendente. Un risultato che, come in molti hanno fatto notare a Pisapia, sommato ai volti della coalizione di sinistra avrebbe permesso di sbaragliare al primo turno il Pdl di Letizia Moratti. Insomma, il comico genovese ormai ha smesso di far ridere la sinistra e il commento di Enrico Letta davanti alle proiezioni è stato chiaro: "C'è poco da brindare per i risultati dei Cinque Stelle". I seguaci antisistema di Beppe Grillo cederanno alle lusinghe del potere? Nell'incertezza Pisapia si rivolge anche a politici più "consumati" e fa l'occhiolino ai finiani e terzopolisti di Manfredi Palmeri.
Ex comunista chiama ex fascisti: "Bisogna tornare a confrontarsi con loro capire la visione che hanno della città, i loro progetti e quali di questi corrispondono alla nostra visione delle cose. Su temi come il rispetto, la solideriatà, soprattutto verso le donne, credo che il terzo polo e il movimento 5 stelle siano più vicini al centrosinistra che al centrodestra". Saranno le prove tecniche di una grande ammucchiata in salsa meneghina?
La risposta del giovane Calise non si fa attendere ed è un due di picche, i Cinque stelle hanno una grande tentazione: la scheda bianca. "Noi non diamo e non daremo indicazioni di voto", il giorno dopo l'exploit il messaggio di Calise è chiaro: non vuole essere tirato per la giacchetta. Dopo aver festeggiato fino all’alba l’ingresso in Consiglio comunale, i grillini hanno convocato per domani una conferenza stampa in cui "dare risposte ai tanti che in queste ore ce le chiedono". Ma ribadiscono il no agli apparentamenti e garantiscono che devono ancora decidere come "muoversi", con quali iniziative, nelle due settimane che precedono il ballottaggio. Da parte sua, Calise al risveglio stamattina ha inviato via twitter e Facebook ai sostenitori uno stringato messaggio: "Buongiorno Milano! Grazieee!!".
Dal web sono nati e sul web si confrontano.
Subito dopo la diffusione dei primi risultati, sul blog di Beppe Grillo è iniziato il dibattito tra i sostenitori: apparentarsi con Pisapia o disertare i ballottaggi? A pungolare le reazioni dei grillini è stata la dichiarazione paterna e pedagogica di Bersani: "Devono uscire dall'infanzia e schierarsi ai ballottaggi". Ma la base del Movimento non ci sta e chiede di continuare il cammino in solitaria. Come cresceranno i politici grillini?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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