A Milano le strade più pericolose d’Italia

Sono le strade della provincia di Milano le più pericolose d’Italia. Con 25.662 incidenti e 34.137 feriti detengono il poco invidiabile primato nazionale per il 2007. È quanto emerge da una ricerca dell’Istat, secondo cui il capoluogo lombardo nell’ultimo anno ha superato persino Roma, a quota 24.654 incidenti e 33.224 feriti. Anche se la capitale conta su mezzo milione di veicoli in più, ben 3 milioni e 591.796 contro 2 milioni e 917.821. Con un livello di sinistri che a Milano è oltre il quadruplo di una provincia dalle strade molto più caotiche, ma anche più sicure come Napoli, ferma a 6.002 incidenti e 8.503 feriti. Seguono a distanza Torino (7.604 sinistri e 11.374 infortuni), Genova (5.931 e 7.616), Bologna (5.198 e 7.287). Drammatico anche il numero di morti sulle strade milanesi, ben 244 in un anno, meno di Roma (344), ma molti di più di Torino (151), Napoli e Bari (110), Bologna (103).
E se nel capoluogo lombardo il numero di schianti fatali resta sostanzialmente immutato rispetto al 2005 (245), con un picco registrato nel 2006 (268), i feriti invece sono ben 2.237 in più rispetto a due anni fa e 2.792 in più in confronto al 2006. In leggero calo invece gli incidenti totali, che un anno fa erano 26.644. Oltre la metà del totale gli scontri registrati nel Comune di Milano (14.622), dove si sono contati 86 morti in un anno. La ricerca Istat rivela inoltre che in Lombardia la maggior parte dei sinistri si registra con la bella stagione con il record in maggio (4.349) e livelli che restano sopra quota 4.200 anche in giugno, luglio e ottobre. Crollando nei mesi invece nei mesi di dicembre (3.141), gennaio (3.402) e febbraio (3.246), oltre che in agosto (2.479) quando la città si svuota. Nella nostra regione anche i pedoni hanno vita dura: 3.711 investiti in un anno (2.452 a Milano) di cui 110 con esito fatale.
A preoccupare anche la gravità degli incidenti nel capoluogo, dove il 39% (pari a 10.091) sono frontali. Colpa soprattutto del traffico sulle strade urbane, dove si verificano ben 173 morti l’anno contro i 35 su autostrade e raccordi, 25 sulle provinciali, dieci sulle statali e uno sulle comunali extraurbane. E se nella maggior parte dei casi il crash è tra due veicoli (16.935), sono stati 2.059 quelli tra tre auto, 580 quelli tra quattro o cinque e 37 i tamponamenti a catena che hanno coinvolto fino a dieci macchine. La ricerca dell’Istat dimostra come il luogo comune sulle donne al volante sia da sfatare. Su 43.647 conducenti rimasti feriti in Lombardia 31.

986 sono maschi, cioè il 73,28%, un dato che per gli incidenti mortali sale all’89,16%, cioè 510 casi su 572. Numeri opposti invece per i feriti tra le persone trasportate, di cui 5.720 sono maschi e 7.066 sono donne, e tra i pedoni (rispettivamente 1.904 e 2.209).

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