Milano strappa a Torino la pista di pattinaggio: a Rho ma solo per le gare

La decisione del cda della fondazione Milano-Cortina. Ha pesato anche il costo della logistica: troppo caro lo spostamento di atleti e staff

Milano strappa a Torino la pista di pattinaggio: a Rho ma solo per le gare

Alla fine hanno valutato che costa meno farla nuova a Milano che (ri)utilizzare l'Oval di Torino dei Giochi invernali 2006. Il Cda della Fondazione Milano-Cortina ieri all'unanimità ha deciso che la discussa pista di pattinaggio di velocità sarà a Milano alla Fiera di Rho. Si chiudono definitivamente i giochi per Torino che aveva presentato il suo progetto, puntando soprattutto sul fattore costi. Un rimpallo di mesi quello tra Milano-Torino che aveva visto schierarsi su fronti opposti il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini (pro Torino) e il sindaco Sala che, per una volta, si è trovato dalla stessa parte del governatore Fontana, entrambi pro Milano.

«Il voto è il risultato del lavoro di analisi approfondita in tutti i dettagli disponibili di entrambi i dossier», ha puntualizzato la Fondazione specificando che la decisione presa tiene conto delle indicazioni emerse dalla Cabina di Regia della scorsa settimana a Roma. Ma in una logica di costi-benefici, l'ago della bilancia ha puntato su Milano. «Oltre al vantaggio della continuità territoriale con gli altri siti di gara del mondo del ghiaccio (ad eccezione del curling)», chiarisce la Fondazione in una nota, c'è anche quello di «una significativa e maggiore concretezza unita a un abbattimento dei costi operativi». La questione è insomma anche logistica, pensando «allo spostamento degli atleti, degli staff e degli arbitri», ma anche «i costi di vitto e alloggio e quelli di una workforce dedicata e distaccata presso la nuova venue, o, ancora, gli introiti derivanti dall'acquisto multiplo di biglietti. Grazie alla continuità territoriale il tifoso potrà, infatti, fruire di un maggior numero di gare nella stessa città».

La pista sarà interamente finanziata da capitali privati ma esisterà per la sola durata delle competizioni. La Fondazione Milano Cortina 2026 inizierà subito una collaborazione con International Skating Union (ISU) per realizzare il progetto. «Siamo orgogliosi di poter contribuire alla realizzazione di un evento mondiale straordinario e allo stesso tempo di rafforzare il nostro impegno per lo sviluppo del gruppo Fiera Milano che vedrà, grazie a questo investimento, la creazione di nuove opportunità di busines», ha commentato Enrico Pazzali, presidente Fondazione Fiera Milano che ha firmato ieri un «memorandum of understanding».

Il progetto quindi prevede l'unificazione dei padiglioni 13 e 15 in un unico spazio per oltre 35mila metri quadrati di superficie coperta in grado di ospitare la pista di velocità di 400 metri, una tribuna da circa 6.500 posti a sedere con visibilità totale del circuito, oltre a una pista lunga di allenamento, spogliatoi e ulteriori strutture necessarie all'organizzazione. Sarà alimentata quasi esclusivamente dall'impianto fotovoltaico, tra i più grandi installati in Europa. Il condizionamento invernale sarà generato dall'impianto di teleriscaldamento proveniente dal termovalorizzatore del comune di Milano che sfrutta l'incenerimento dei rifiuti della città. A disposizione dell'impianto circa 6mila posti auto per il pubblico e 1.500 per staff e personale di servizi.

Nell'occasione il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Milano-Cortina ha anche approvato anche la modifica del masterplan e il bilancio che è risultato «migliore» delle aspettative con un Indebitamento Finanziario Netto di 9,2 milioni di euro.

«Migliore - scrivono - anche la liquidità disponibile, con cui la Fondazione Milano Cortina 2026 è in grado di coprire le future necessità di cassa. Il passivo, connaturato a questo genere di eventi i cui costi sono sempre anticipati rispetto ai ricavi, è di 54.784.542 euro ed è in linea rispetto alle previsioni».

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