Milano tra vent'anni? Con meno smog e molti turisti (così dicono i residenti)

Indagine della Camera di commercio su 2.050 residenti. Nell'immaginario dei milanesi la città nel 2030 sarà una vera metropoli, mutietnica e internazionale. Ma vanno aumentati i mezzi pubblici e rafforzata la cura dei monumenti. Oltre la metà è fiduciosa anche per le proprie condizioni di vita economiche.

Poco smog e molti turisti. Questa è la Milano che immaginano (o forse sognano) i residenti tra una ventina di anni, una città «eco-positiva». Lo racconta l'indagine «Milano 2030» realizzata dalla Camera di commercio su 2.050 persone. Deve essere per gli intervistati multietnica, meno inquinata, turistica, internazionale. Così appare nell'immaginario dei cittadini. La coesistenza di una pluralità di popoli e culture diverse sarà il connotato distintivo della metropoli del futuro per circa un milanese su tre (30,2%), mentre uno su 10 teme una città conflittuale e socialmente frammentata (9,4%). Per circa la stessa quota di intervistati, invece, tra vent'anni Milano primeggerà nel mondo come città globale (9%), grazie anche al suo ruolo di centro finanziario e di business (6%) mentre un milanese su sette ha una percezione meno positiva e ritiene che vivrà in una città meno vivibile (14%). Riduzione dell'inquinamento (23,1%), rafforzamento della rete di trasporto pubblico (22,1%) e incremento del verde urbano (12%) costituiscono la ricetta per una Milano migliore, insieme ad un'offerta culturale diversificata, al rinnovamento architettonico e alla valorizzazione del patrimonio artistico, indicate dai milanesi come le strategie ideali per rendere Milano più attrattiva. E più della metà è fiduciosa anche riguardo la previsione della propria condizione economica futura tra vent'anni, considerata perlomeno stabile (21,1%) quando non addirittura in crescita (per il 33,3% degli intervistati, un milanese su tre): l'8% ritiene addirittura di vedere incrementato il proprio benessere economico in una misura tra il 10 e il 30% mentre per il 13,3% il miglioramento sarà contenuto entro il 10%.

Solo uno su quattro (25,9%) si dice invece pessimista circa il proprio tenore di vita negli anni a venire, temendo diminuzioni del reddito inferiori al 10% (10,8%) o fino a un terzo di oggi (7,9%). Un cittadino su due, infine, ritiene mediamente adeguata la propria situazione finanziaria attuale mentre il 17,2% si reputa benestante, ma uno su cinque fa fatica.

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