Accoltellato in Centrale: grave. "E c'è chi vuole meno soldati..."

Dopo l'aggressione a un algerino esplode la polemica sicurezza. Fontana: "Sbagliato ridurre il presidio"

Accoltellato in Centrale: grave. "E c'è chi vuole meno soldati..."

La lite, per motivi per ora sconosciuti, è cominciata a bordo di un tram. Ieri intorno alle 5.30 il mezzo era fermo al capolinea di piazza IV Novembre, accanto alla stazione Centrale, in attesa di ripartire. Il gruppo è poi sceso, la rissa è andata avanti e un uomo algerino di 31 anni è stato ferito in modo grave con una coltellata.

La Squadra mobile indaga per ricostruire i fatti e trovare gli aggressori, che sono scappati dopo il ferimento. L'uomo accoltellato è stato soccorso dal personale del 118 e trasportato in codice rosso al Policlinico, dove è stato operato d'urgenza. All'arrivo dei sanitari era parzialmente cosciente, ma le sue condizioni sono gravi e sarebbe in pericolo di vita. Il fendente lo ha raggiunto nella parte bassa dell'addome. Non è comunque stato in grado di dare indicazioni utili sull'accaduto agli investigatori. Secondo una iniziale ricostruzione degli agenti delle Volanti, intervenuti in un primo momento, la vittima avrebbe iniziato una discussione con altri passeggeri a bordo del tram. Una volta scesi in strada, il diverbio è diventato violento e uno degli aggressori lo ha colpito con un'arma da taglio. Lui è crollato a terra, dove è stato trovato dal 118. Il ferito non aveva documenti con sé, ma solo una tessera della mensa dell'Opera San Francesco, grazie alla quale è stato possibile identificarlo. La vittima sarebbe quindi uno dei tanti senzatetto che gravitano intorno alla Centrale e potrebbero provenire dallo stesso ambiente anche gli aggressori. È in questo contesto che si muovono gli inquirenti.

«Ci risiamo: l' ennesimo, grave e inaccettabile fatto di cronaca nera alla stazione Centrale - interviene su Facebook il presidente della Regione, Attilio Fontana -. L'ho detto in passato e lo ribadisco oggi: la sicurezza è anche e soprattutto presenza di maggior numero di uomini delle forze dell'ordine nelle zone calde delle nostre città. Chi vuole, ad esempio, ridurre il numero dei militari dell'esercito a sostegno di carabinieri, polizia di Stato, Guardia di finanza e polizia locale va esattamente nella direzione sbagliata di quello che pensano i cittadini. Le divise non piacciono solo ai delinquenti». Interviene l'assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato (Fdi): «Ancora sangue versato in una delle piazze limitrofe alla stazione della città, che, ormai, è un campo di guerra per faide fra stranieri. Il presidio diurno di forze dell'ordine in piazza Duca d'Aosta è fisso, eppure la situazione in zona stazione peggiora di settimana in settimana. Ribadisco che sarebbe proficuo, dal punto di vista della sicurezza, riproporre a Milano la politica dei blitz della polizia, che, sotto la gestione dell'ex questore Marcello Cardona, nel 2017 blindava periodicamente la stazione Centrale e piazza Duca d'Aosta, controllando e perquisendo decine e decine di immigrati, con conseguente rimpatrio degli irregolari».

E Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega: «Arrivati a questo punto, la sinistra cominci a reputarsi responsabile di questa situazione di degrado sociale e violenze fuori controllo. Serve una task force apposita per le piazze che circondano la Centrale».

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