Accordo fra Toti e Maroni Resta il rebus sul Welfare

Il presidente ligure: «Mantenere l'equilibrio» Ma Maroni insiste con l'assessore tecnico

Nasce l'asse Lombardia-Liguria. Una nuova alleanza con cui le due regioni si stringono la mano. Penalizzate entrambe dai tagli del governo, hanno capito che fare squadra è l'unico modo per andare avanti. A scandire il «passo a due» - che per ora riguarda principalmente la sanità - sono i due presidenti Roberto Maroni e Giovanni Toti.

Tra i banchi di Forza Italia in Regione c'è chi si augura che l'accordo con Toti sia anche un segnale di apertura verso l'adozione del «modello ligure» nella nomina del nuovo assessore al Welfare: mentre in Liguria la presidenza è degli Azzurri e l'assessorato è della Lega, in Lombardia ci si aspetta l'opposto, in base a un tacito patto fra i due partiti.

Ed è lo stesso Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi, a lanciare chiaro il messaggio e a rompere gli indugi nel tira e molla in corso in Regione: «Il presidente Maroni ha ritenuto di prendere l'interim alla Sanità in questi primi mesi di attuazione della riforma - commenta - ed è comprensibile. Dopo di che, ci sono equilibri nella maggioranza che non credo il governatore voglia cambiare, da questo punto di vista sono sereno».

«Va bene gli equilibri politici - risponde il presidente lombardo Roberto Maroni, dettando le sue condizioni - ma voglio una persona competente e capace, questa è la mia priorità». Sul post Mantovani resta ancora aperto il braccio di ferro tra assessore politico (di Fi) e tecnico (di quota leghista).

Al dì là delle nomine politiche, il piano Lombardia-Liguria sulla sanità prevede un lavoro comune sulle liste d'attesa, sull'organizzazione del 112, sull'appropriatezza delle cure. Uno dei punti cardine su cui collaborare è quello che riguarda le cosiddette «diaspore dei pazienti» liguri che vengono a farsi curare negli ospedali lombardi: sono circa 7mila all'anno. Che, tradotto in soldi, significa oltre 18 milioni di euro all'anno (anticipati dalla Lombardia e poi rimborsati dalla Liguria).

I tecnici liguri studieranno come funziona il sistema dei controlli sulle gestioni ospedaliere, come sono organizzati gli accrediti, come vengono abbattuti i costi. E se tutto questo fosse un esame universitario, non potrebbero esimersi da un approfondimento dell'«era formigoniana», che di fatto ha dettato le basi della sanità lombarda. «Questo accordo - commenta Maroni - è l'inizio di una collaborazione basata su importanti pilastri. Il primo lo abbiamo messo sabato quando abbiamo fatto in Expo un incontro, questa volta a tre, tra Lombardia, Liguria e Piemonte».

In quell'occasione è stata siglata un'intesa sulle infrastrutture che riguardano la Macroregione del Nord-Ovest ed è stato deciso di costituire una cabina di regia, con i tre presidenti delle Regioni, per sviluppare tutte le iniziative nei confronti dell'Unione europea e del Governo per finanziare infrastrutture come il terzo Valico, e fare di Genova il porto principale non solo d'Italia ma a livello europeo.

Mentre la Lombardia vara la nuova legge sul turismo, le due regioni avviano, con una lettera di intenti, una collaborazione «per sviluppare iniziative di promozione turistica congiunta, legata al tema delle acque, attraverso lo sviluppo di specifiche iniziative di marketing».

Le rispettive strutture tecniche definiranno nelle prossime settimane un progetto. Il settore turistico rappresenta per Regione Lombardia e Regione Liguria un asse strategico fondamentale per lo sviluppo del sistema economico locale.

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