Notizie sempre più allarmanti arrivano sul fronte della siccità, e la Regione avvierà un tavolo per studiare e regolamentare il recupero di acque reflue a fini d'irrigazione. Lo ha annunciato l'assessore lombardo all'Agricoltura Fabio Rolfi (foto) partecipando alle Stelline a un convegno organizzato dall'Anbi, l'associazione nazionale bonifiche e irrigazioni. «La tecnologia - ha detto - ci consente di depurare al meglio l'acqua reflua per garantirne di più ai campi in un periodo storico caratterizzato dall'innalzamento delle temperature e da lunghi periodi di siccità. Bisogna imparare a gestire meglio l'acqua che c'è». «Serve - ha spiegato - un piano nazionale virtuoso legato alla bacinizzazione dell'acqua, sia attraverso il recupero delle ex cave per l'accumulo irriguo che la bacinizzazione dei grandi fiumi. Dobbiamo conservare l'acqua piovana, recuperarla al meglio e gestire in modo intelligente l'acqua dei fiumi nei periodi in cui non serve a fini irrigui per averla poi in primavera ed estate. Penso, per esempio, al progetto da 350 milioni di euro di rinaturazione del Po, inserito nel Pnrr».
«In particolare - ha aggiunto - serve ridurre la burocrazia, velocizzando i tempi di approvazione dei progetti. Qui in Lombardia - ha concluso Rolfi - abbiamo ricevuto il via libera al recupero di una ex cava come bacino irriguo dopo quattro anni e mezzo. Chiediamo uno snellimento burocratico anche attraverso la regionalizzazione dei procedimenti autorizzativi». Rolfi ha pure annunciato l'intenzione inserire nei «contratti di concessione» con i grandi gestori idroelettrici la previsione che, «di fronte a stati di severità idrica e siccità e situazioni emergenzial», debba essere rilasciata acqua in aggiunta a quella ordinaria per aiutare il comparto agricolo. «Una cosa che oggi abbiamo ottenuto a livello concertativo, dialogando e che dal prossimo anno diventerà un obbligo di concessione».
A proposito dell'uso delle acque è intervenuta anche la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Letizia Moratti, con un messaggio inviato al convegno: «Occorre - ha detto - un impegno concreto per migliorare e programmare l'uso delle
risorse idriche. In tema di scarsità di risorse idriche e della loro qualità anche in rapporto alla sicurezza alimentare complessiva - ha riconosciuto - è sempre più auspicabile anche il riutilizzo di acque reflue trattate».
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