Addio ad Aghina Una vita per la sua Milano

Ieri ci ha lasciati Guido Agina, brillante protagonista della vita culturale milanese per decenni. Colpito da un male inguaribile, Aghina ci lascia preziose opere editoriali sulla nostra città, come l'«Enciclopedia di Milano», edita da Franco Maria Ricci. Classe 1945, origini piemontesi ma nato a Brunico, Aghina arriva in città in tempo per frequentare scuole e università e per diventare un grande milanese. Coltissimo, di formazione radicale, entra in Consiglio comunale nell'80 con il Psi di Carlo Tognoli, ed è rieletto nell'85. Tognoli lo vuole assessore alla Cultura e a lui va il merito di aver reinventato, dopo gli anni di piombo, il Carnevale a Milano, in collaborazione con la Biennale di Venezia.

E di aver allestito mostre che hanno fatto storia come quella sugli «Anni Trenta» dell'82. Aghina, rispettato in quella Milano per la sua onestà, è stato a lungo anche presidente dell'Apt e del Fondo Pensioni della Scala. Da ieri, senza di lui, tanti milanesi si sentono un po' più soli.

Marcello Zacché

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