Dopo anni di degrado e proteste dei residenti del quartiere sembra arrivare a conclusione la travagliata storia di via Adriano 60. Il Comune infatti ha approvato il progetto di demolizione del complesso immobiliare ex Aler abbandonato.
Il complesso, che si trova nel Municipio 2, è oggi di proprietà comunale. È abbandonato e in stato di degrado appunto da molti anni. Una delibera della giunta ha ora varato il programma di demolizione, di cui si occuperà Mm spa, che seguirà anche i lavori. Il costo totale previsto dell'intervento è di 2,3 milioni di euro. La superficie complessiva dell'area è di 20.853 metri quadrati, con una slp (superficie lorda di pavimento) esistente di 15.600 metri quadrati. Si tratta nel dettaglio di due edifici di tre piani e di uno di due piani destinati fino al 2008 a ospitare il centro di formazione professionale «Achille Grandi» della Provincia di Milano, di un altro immobile di due piani destinato ad archivio regionale ormai dismesso e di un ultimo stabile di sette piani utilizzato fino al 2007 come foresteria della Guardia di finanza.
L'insieme dei fabbricati si trova accanto alla scuola secondaria di primo grado di recente costruzione inaugurata pochi mesi fa. La demolizione del complesso porta a termine quanto previsto dall'Accordo di programma finalizzato alla valorizzazione dell'area. Una volta concluse le attività di demolizione, che potrebbero iniziare entro la fine dell'anno e durare circa quattro mesi, si passerà alla bonifica dei terreni. «Un intervento - commenta l'assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi - che finalmente sana una situazione di degrado, atteso da tempo soprattutto dai residenti del quartiere, e che aggiunge un ulteriore tassello alla riqualificazione della zona nel suo complesso. L'area è al momento destinata a verde con la possibilità, in seguito ad un'attività di ascolto delle esigenze del Municipio e del territorio, di ospitare anche servizi per il quartiere».
Nel 2015 la proprietà degli immobili al civico 60 passò da Aler, che già li aveva abbandonati, a Palazzo Marino. La demolizione doveva partire già allora, con una svolta annunciata della situazione di degrado, ma i lavori non sono mai partiti.
Nel frattempo, dopo l'omicidio di un immigrato nel 2014, gli stabili sono diventati dormitorio abusivo, rifugio di disperati e fortino di spacciatori. Ci sono stati ripetuti sgomberi, mancate messe in sicurezza, sporcizia e tante segnalazioni del Municipio. L'approvazione della demolizione potrebbe dare il via al nuovo corso.
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