All'ex Pini si recita in cucina: "Il teatro? Va oltre la follia"

Il direttore del festival che si tiene nell'ex psichiatrco «Qui costruiamo relazioni». Al via gli spettacoli estivi

All'ex Pini si recita in cucina: "Il teatro? Va oltre la follia"

Siamo a Nord di Milano, tra le periferie raccontate da Testori. Siamo circondati dalla Ghisolfa, la Bovisa, Niguarda, Affori, Quarto Oggiaro e la Bicocca: ci troviamo nell'area dell'ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, un edifico e parco circostante immenso costruito negli anni Trenta. Ospitava, all'inizio degli anni Sessanta circa 1.200 ricoverati, fino al 1999 quando fu chiuso. È qui che è partita venerdì scorso la XX edizione del Festival «Da vicino nessuno è normale», una rassegna che propone fino al 21 luglio una selezione di prime produzioni italiane in quella che era la cucina dell'ospedale, ora TeatroLaCucina.

«Sembrava proprio una sala teatrale dice Rosita Volani, ideatrice e direttore artistico del Festival - Quando siamo arrivati qui potevano abitare delle persone, l'ospedale psichiatrico era ancora attivo. Le dismissioni al Pini sono state fatte molto bene, lentamente. Noi abbiamo deciso fin da subito di portare qui il pubblico, di creare delle occasioni affinché si potessero conoscere questi luoghi, di cui nessuno sapeva alcunché». E Milano ha reagito bene, con curiosità: «Il teatro crea relazioni, e per noi era importante questo. In manicomio tutti perdevano la propria storia. Noi fin dal 1996 cerchiamo, qui e nel quartiere, di costruire contatti, relazioni. Per quanto riguarda il teatro affrontando varie tematiche, non solo la pazzia».

Infatti, oltre alla presenza nella struttura dell'ex Paolo Pini anche di un ostello e un ristorante per favorire il dialogo e le relazioni tra le persone, va rilevato che ciò che più interessa a questo Festival dal punto di vista tematico non è indagare il tema della pazzia, ma è portare spettacoli nuovi, su vari argomenti, di compagnie provenienti da tutt'Italia e ancora non passati a Milano. Dopo «Otello Circus» oggi e domani (ore 21.45) si attende «Caffettiera Blu», di Caryl Churchill per la regia di Giorgina Pi. Uno spettacolo sul tema della bugia e dell'inganno: le identità dei personaggi si disintegrano a causa del potere del linguaggio dominato dalla menzogna. «I Malvagi», uno spettacolo di Alfonso Santagata, fondatore della Compagnia Katzenmacher, autore e regista, sarà in scena il 21 e 22 giugno: si ragiona su Dostoevskij, a partire dal suo non breve periodo trascorso in un piccolo villaggio della Siberia tra carcere e lavori forzati. Un luogo abitato da «delinquenti del tutto privati di qualsiasi diritto civile, brandelli recisi dalla società».

E proprio in questo territorio di sofferenza, l'autore trova ossigeno per la sua opera. C'è spazio per la performance e la danza (mercoledì 20 alle 21.45 la Societas Raffaello Sanzio, qui rappresentata da Romeo Castellucci e Chiara Guidi, porta in scena «Il regno profondo. Perché sei qui?»).

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