"Un anno senza Pinketts sento ancora il suo sigaro"

Michelle Vasseur, fondatrice del Trottoir, presenta un evento nell'anniversario della morte dello scrittore

"Un anno senza Pinketts sento ancora il suo sigaro"

L'atmosfera natalizia, in genre, fa sentire le famiglie più vicine nella gioia e nel dolore; e per la «famiglia» del Trottoir, storico bar fondato negli anni Ottanta da Max Mannarelli e Michelle Vasseur con una comunità di artisti, sarà un Natale triste ma intenso a un anno esatto dalla scomparsa dello scrittore Andrea Pinketts che tra queste pareti ha trascorso quasi tutta la sua esperienza umana e letteraria. Domani sera, nel primo anniversario della sua scomparsa, gli «amici-fratelli» di sempre si ritroveranno a partire dalle 20 nel locale della Darsena per ricordare, ognuno con il proprio tributo, l'uomo simbolo della bohème milanese, colui che proprio qui ai tavolini sulle sponde dei navigli ha scritto tutti i suoi romanzi noir più famosi. «Ma non solo - rammenta la Vasseur senza nascondere un pizzico di commozione - Andrea con generosità partecipava attivamente a tutta la vita culturale del Trottoir, presentando libri altrui e lanciando nuovi talenti tra letteratura, arte e anche musica».

Sarà una serata «forte», quella di domani, che vedrà la partecipazione di coloro che hanno conosciuto lo scrittore tenero e un po' maledetto, sempre accompagnato da un sigaro e un bicchiere mezzo vuoto, «ma sempre acuto e lucidissimo anche al culmine di un'ubriacatura - ricorda Michelle - Non potrò mai dimenticare quando iniziava e terminava i suoi romanzi seduto nella Sala Pinketts che gli avevamo dedicato, scrivendo sempre a mano sul suo quaderno senza mai ripensamenti e cancellature».

Alla serata-tributo non mancheranno personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, come il critico Philippe Daverio, i cantanti Malika Ayane e Francesco Baccini, l'attore Corrado Tedeschi, il concertista Adriano Bassi, l'artista Michelangelo Jr. Sarà presente anche la signora Mirella, mamma dello scrittore scomparso a soli 57 anni. «Non credo che sarà una serata triste - dice Michelle - perchè Andrea ha lasciato un grande vuoto ma al contempo è sempre presente tra noi; ancora oggi, tutti i pomeriggi in cui arrivo al Trottoir, mi pare ancora di sentire l'odore del suo sigaro e l'eco baritonale della sua ironia».

La serata, che segue una serie di altri eventi tra cui il tributo a tre mesi dalla morte, si svolgerà con un susseguirsi di interventi «di due minuti e mezzo» e si faranno certamente le ore piccole, «che erano poi le ore di Andrea, quelle in cui produceva di più, tra una boutade l'altra. D'altra parte era questo l'humus da cui traeva linfa per i suoi racconti dove, guarda caso, facevano sempre capolino i navigli e, naturalmente, il Trottoir». Pinketts, in fondo, era quasi uno dei fondatori di quel bistrot intercettato alla fine degli anni Ottanta quando era ancora in corso Garibaldi.

Il giorno in cui lo chiusero per sfratto, ci si incatenò per protesta: «Scrivo solo qui, se chiudono sono finito», disse. Per fortuna non chiuse ma si trasferì alla Darsena dove il bel racconto continuò. Fino allo scorso Natale.

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