C'è l'artigiano che vive a Chiaravalle, percorre tutti i giorni in auto la Paullese per andare a lavorare e si è appena visto recapitare «in blocco» diciotto multe da 80 euro ciascuna (se pagate entro cinque giorni). Fanno più di 1.400 euro, «un mese del mio stipendio». Come si dice in milanese, se avesse capito prima che erano accese non sarebbe stato un «pirla», avrebbe parcheggiato a qualche centinaio di metri da casa, già oltre le telecamere di Area B. Una furbata? Piuttosto una prova che effettivamente non sapeva che la ztl antismog era in funzione. Come la residente di Quarto Oggiaro, che ogni giorno è passata per errore sotto le telecamere di Area B per raggiungere l'ospedale Sacco per sottoporsi a delle terapie. Ha ricevuto una ventina di sanzioni. Dopo la prima, avrebbe cambiato almeno percorso. Fabrizio De Pasquale, portavoce del Comitato Stop Area B ed ex capogruppo di Forza Italia in Comune, da giorni riceve decine di segnalazioni dello stesso tenore. «Il Comune non ha fatto una campagna massiccia sulla riattivazione delle telecamere dopo gli stop and go durante la pandemia e nemmeno sul completamento del perimetro» protesta. Dallo scorso aprile è terminata l'installazione della corona di telecamere, i varchi in funzione sono quindi saliti a 188. Nei prossimi mesi (visto che per la notifica ci vuole del tempo) il numero delle persone che scopriranno di essere state sanzionate potrebbe lievitare, anche perchè sono scesi da 50 a 25 i giorni di accesso libero in un anno concessi dal Comune ai motori vietati. «La giunta fa maxi campagne su temi che le interessano mentre su Area B, che è partita a singhiozzo, è stata sospesa durante le restrizioni Covid ed è stata estesa in maniera massiccia sul territorio è stata carente - protesta De Pasquale - . La gente è stata presa alla sprovvista, e andrebbe tenuto conto che i pendolari magari sono fuori dalle cronache cittadine. I cartelli sotto le telecamere non bastano». Il Comune «dovrebbe annullare le sanzioni in serie in autotutela, i giudici di pace daranno ragione a chi farà ricorso». E poco pubblicizzato, sostiene, «è il sistema di registrazione on line che comunica quando il bonus di ingressi è esaurito, «si sono iscritti in pochi, poteva servire anche ad avvisare delle novità e del primo passaggio vietato sotto le telecamere».
Intanto, il Comune ha appena annunciato al Municipio 7 l'inizio dei lavori per una nuova pista ciclabile in via Novara, sarà nella solita versione light, tracciata solo con la vernice. «Al ritorno dalle vacanza i cittadini troveranno una bella sorpresa - dichiara il capogruppo di Forza Italia Antonio Salinari -, Oltre 5 chilometri di corsia senza cordoli ma banalmente con strisce pennellate a terra.
La pista creerà disagi a residenti e commercianti, sarà un intervento invasivo che non è stato concordato con l'istituzione più vicina ai cittadini, la Zona, e tantomeno con i residenti». Secondo Salinari creerà problemi «anche alle linee di superficie Atm, gli autisti dovranno compiere manovre complicate per accostarsi al marciapiede per le fermate e poi riprendere la marcia fuori dalla pista».
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