Giorgia Meloni è pronta ad alzare il tetto massimo del contante - «ci metteremo mano perché non c'è nesso tra i limiti e l'evasione, invece rischiamo di non favorire la competitività» ha dichiarato il premier del centrodestra due giorni fa nel suo discorso in Senato - e sfonda una porta aperta tra i rappresentanti del commercio e dell'artigianato milanese. La Lega ha già depositato una proposta di legge per passare dagli attuali 2mila a 10mila euro. Mentre il Pd insorge e il sindaco Beppe Sala chiede spiegazioni («temo che le ragioni siano un po' indicibili»), il segretario generale di Confcommercio Milano Marco Barbieri spiega invece, molto semplicemente, che «anche in Italia non tutti fanno parte della Generazione Z, come i giovani che pagano anche il caffè con una app. Per età anagrafica o cultura preferiscono pagare gli acquisti in contante».
Anche se il problema riguarda soprattutto gli stranieri, «russi, arabi», con forte capacità di spesa, «culturalmente molti sono abituati a pagare cash, il denaro contante è ancora un valore. Se qui hanno un tetto di 2mila euro rischiamo che vadano a fare lo stesso acquisto ad esempio in Germania dove non ci sono limiti». Barbieri sottolinea che alzare il tetto «non è un'azione in contrapposizione con la digitalizzazione dei pagamenti e la diffusione di strumenti innovativi. A Milano il 45% dei pagamenti in negozi, ristoranti e presso qualsiasi altro esercizio commerciale o pubblico avviene tramite Pos ed è disponibile in oltre il 90% delle attività. Il digitale è il futuro, non si deve arretrare di un passo, anche se vanno abbassate le commissioni a carico dei commercianti. Ma alzare il tetto del contante può contribuire ad incentivare i consumi, in particolare per i big spender stranieri che da sempre scelgono l'Italia come meta turistica. Il tema non va visto sempre e per forza come rischio nero. Ripeto che è ancora molto diffuso tra gente di una certa età e a Milano, fonte di turismo internazionale, tra turisti stranieri. Rischiamo che se un arabo nel suo tour passa anche dalla Germania acquisti lo stesso prodotto di lì. Parliamo soprattutto del lusso ma non solo. Allora si faccia una regola uguale per tutti un Ue, altrimenti si perde in competitività».
Condivide ovviamente la linea il presidente dell'associazione MonteNapoleone Guglielmo Miani: «Siamo ben felici che si voglia rivedere il tetto ad un valore realistico, perchè i clienti che fanno shopping nel Quadrilatero hanno un livello di spesa proporzionalmente più elevato del cliente medio, non solo russi o arabi ma anche europei e italiani. Quando si domanda a un multimarca tedesco quali siano i clienti più importanti tra loro ci sono anche gli italiani. Lì si può acquistare cash anche un'auto da 200mila euro dal concessionario. L'evasione va perseguita e controllata attraverso i giusti sistemi, non bloccando a tutti l'uso del contante, chi segue le regole deve poterlo utilizzare. Altrimenti ci rimettono le attività italiane».
Non solo è d'accordo ma invita «a fare in fretta» il segretario generale di Unione Artigiani di Milano Marco Accornero -. Senza nuovi interventi legislativi la soglia scenderà addirittura a mille euro dal 2023, ci troveremmo in una situazione anomala rispetto ad altri Paesi europei dove i limiti sono molto più elevati o assenti». Lo sblocco del cash «può essere un aiuto per dare slancio ai consumi. Non è in contrasto con la digitalizzazione delle transazioni anche di piccolo importo e la diffusione di strumenti innovativi. Ma pensiamo ai turisti stranieri che dispongono di importante liquidità, che potrebbero spendere nei nostri negozi e nelle nostre botteghe, tutte realtà che già comunque mettono a disposizione il Pos per i pagamenti cashless». In una città come Milano, «con clientela che ha forte capacità di spesa lo svantaggio competitivo è altissimo» insiste. Sono più riluttanti a usare il Pos «i russi, che ora vengono meno ma torneranno, gli arabi, clienti dell'Est ma anche europei, e invece spendono capitali fuori confine. La deroga (15mila euro) concessa agli stranieri anche qui è farraginosa, bisogna segnalare all'Agenzia delle Entrate i dati al momento dell'acquisto, chi non è abituato al meccanismo diventa diffidente. Finisce per acquistare ad un'ora di strada lo stesso orologio di lusso che trova in via Montenapoleone».
E spesso gli stranieri «preferiscono pagare in contante agli artigiani arredi e lavori di ristrutturazione nelle seconde case in Italia. Il tetto a 2mila euro non limita l'evasione e diventa punitivi per le nostre imprese».
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