A Milano vivono 8.500 cittadini ucraini, il 79% sono donne. Nella Città metropolitana sono 22mila. «Una comunità operosa, laboriosa e solidale, indispensabile per il Welfare della nostra città, una parte importante sono badanti diventate parte delle nostre famiglie» ha sottolineato il sindaco Beppe Sala intervenendo ieri in Consiglio comunale per fare il punto sul piano di accoglienza. Dati questi numeri «è presumibile che arriveranno circa 40mila profughi nella provincia, avvieremo percorsi di integrazione per tutti».
Poche ore prima «è arrivato l'ok di Grandi Stazioni all'utilizzo come hub sanitario da parte della protezione civile dello spazio di via Mortirolo», vicino alla stazione Centrale, attrezzato e già utilizzato in occasione dell'emergenza Siria. Chi arriva in treno sarà sottoposto a screening sanitario e vaccinale (non solo anti Covid), e «i profughi saranno tamponati prima di essere inviati presso i centri di accoglienza disponibili». Invita «tutti gli ucraini a segnalare il loro arrivo in Consolato» anche per «fare un monitoraggio delle presenze e avviare i percorsi di inclusione scolastica e Welfare». A Casa Jannacci ci sono 68 letti disponibili in mini stanze, 34 sono già occupati, oltre cento ucraini sono stati smistati tra Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria) e Sai (Sistema Accoglienza Integrazione) ma Comune e prefettura si stanno affidando anche alla «generosità di molte famiglie milanesi che aprono le porte delle loro case». Un nuovo canale dello 02.02.02 è stato dedicato alla raccolta e diffusione di informazioni relative all'accoglienza delle famiglie ucraine, anche nella loro lingua. E «in collaborazione con Fondazione di Comunità - anticipa Sala - il Comune sta organizzando una raccolta fondi mirata a finanziare i progetti di sostegno alle famiglie ucraine.
Nelle prossime settimane, in accordo col Terzo Settore, sarà fatto ogni sforzo per fronteggiare l'emergenza e poi accelerare l'inserimento nella comunità delle centinaia di persone scappate dalla guerra. Grazie alla sinergia tra pubblico e privato saranno avviati percorsi di integrazione, a partire dai bambini». Ricorda anche che più 2.500 cittadini russi vivono a Milano.
«Il ripudio delle guerre di aggressione è essenziale per rendere le nostre società più aperte, più integrate e più libere». Prima di lui il vicepresidente Ispi Paolo Magri (nella foto grande) ha risposto a domande dei consiglieri su conflitto e prospettive. «In una settimana - ha riferito - abbiamo ricevuto in Ue lo stesso numero di rifugiati che nell'anno più critico, il 2015, abbiamo accolto in un anno. E aumentano di 150mila al giorno, e 150mila era il numero di migranti che nel 2015 l'Italia ricevette, e noi dicevamo non ce la facciamo».
L'aula ha votato all'unanimità l'Odg del capogruppo Pd Filippo Barberis che chiede di istituire un Fondo di aiuto «sul modello dell'emergenza Covid» e un pacchetto di iniziative. E l'assessore al Welfare Lamberto Bertolè ha ribadito che obiettivo è dirigersi quanto più verso l'accoglienza diffusa nelle case dei milanesi, la sfida è incrociare bisogni e disponibilità. Una mappatura degli arrivi è fondamentale anche per organizzare l'inserimento scolastico».
E il governatore Attilio Fontana ha riferito che arriveranno oggi altri 6 bimbi malati oncologici, «un team del Niguarda e
del San Gerardo è arrivato in Polonia per recuperarli». Tra le tante iniziative solidali, il concerto di Arisa organizzato da Fondazione Rava al teatro Lirico il 4 aprile, l'incasso andrà a sostegno dell'emergenza Ucraina».
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