La badante era un'aguzzina: seviziata nonnina di 90 anni

È stato grazie a un figlio, attento alle lamentele della vecchia madre, e alla polizia, che ha raccolto la denuncia con la massima attenzione, che la badante ucraina è stata incastrata. La donna sottoponeva a pesanti maltrattamenti quotidiani, con umiliazioni, calci e botte, l'anziana che le era stata invece affidata perché potesse essere assistita con tutta l'attenzione possibile. Un impegno per il quale la straniera si era presentata con un curriculum di tutto rispetto, avendo lavorato in diverse altre famiglie della zona.
La badante, come è quasi consuetudine, arriva dall'Est, dall'Ucraina tanto per cambiare, ha sessant'anni e da tempo si è stabilita a Lodi. In città si è fatta in breve una discreta fama, tanto da passare da lavoro in lavoro senza grosse difficoltà. L'ultima incarico lo sorso inverno, per prendersi cura di una signora di 90 anni, impegno per il quale viene assunta in perfetta regola con la legge, quindi sostenendola con vitto e alloggio, regolare stipendio mensile e contributi previdenziali.
A maggio però la vecchia signora inizia a lamentarsi con il figlio di quella signora che tanto irreprensibile non sarebbe. All'inizio l'uomo non ci bada più di tanto, gli anziani si sa sono per natura brontoloni e incontentabili. Poi, però, nota anche per la madre appare come sempre più stordita. Si scoprirà a indagini inoltrate, infatti, che la badante le somministra anche un calmante in dosi massicce e in qualsiasi momento della giornata. E poi si accorge anche di strani livi sul volto dell'anziana. Preoccupato, fissa una visita comprensiva di una serie di esami clinici, tra questi anche una tac, per verificare se ci sia qualcosa che davvero non va.
L'esame non dice granché. Però i lividi ci sono. E sono lì da vedere. Così il figlio, dopo aver riflettuto ancora qualche giorno dall'esito degli esami, varca la soglia della questura. Quella donna potrebbe davvero essere il nemico in casa. I poliziotti della Squadra Mobile guidata da Alessandro Battista lo ascoltano con grande attenzione. E immediatamente dopo decidono di entrare in scena. L'obiettivo è quello di capire esattamente che cosa accada quotidianamente in quella casa. E per farlo gli agenti piazzano una telecamera in cucina.
Sono durissime le immagini che grazie all'occhio elettronico si potranno vedere. Riprese che durano fino all'agosto scorso. Sono quasi inguardabili. Si vede la donna che all'ora di pranzo viene presa a padellate in faccia senza che faccia nulla di male, appena prima di allacciarle il bavaglio per il pranzo. E poi botte in faccia e sul capo. Calci violentissimi nelle gambe. L'anziana signora è stata anche lasciata dalle 17.30 alle 19 sotto il solleone senza nessuna protezione lo scorso ferragosto, sul balcone di casa. Viene poi anche costretta a ingurgitare decine di gocce di calmanti alla volta. Che la rendono sempre più inerme. Ma il suo spirito è forte nonostante l'età. E alla fine, «vince» lei. Si fa credere dal figlio e quando i poliziotti arrivano per prelevare la badante e contestarle le lesioni plaude all'operazione. Alla fine senza parole rimane il figlio: shoccato da tanta crudeltà assolutamente, tra l'altro, immotivata.

La donna, dunque, viene denunciata formalmente per lesioni: aggravate per il fatto che lei, al contrario, la novantenne avrebbe dovuto sostenerla, aiutarla, invece di massacrarla. Ora l'ucraina si è resa irreperibile: appena prima che i giudici la potessero convocare.

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