«Non chiediamoci quali discipline possiamo portare qui. Questo luogo è stato concepito fin dalle sue origini per ospitarne molteplici». A parlare è Stefano Boeri, l'architetto che, nonostante i vari premi e riconoscimenti ottenuti, preferisce farsi chiamare Archistreet, rispetto ad Archistar. È appena stato nominato presidente della Triennale di Milano, che intende utilizzare al massimo, «ovvero in tutti i suoi spazi, secondo quello che era lo scopo con cui fu costruita negli anni Trenta: ospitare diversi linguaggi».
Museo, teatro, giardino, ristorante, bar: e quale forma artistica è più attuale della performance perla sua libertà di azione nel tempo e nello spazio? Non è un caso se la presidenza di Boeri apre proprio con «Fog-Triennale Milano Performing Arts», la nuova rassegna che da oggi al 5 giugno si propone di ospitare in Triennale, e non solo, 45 artisti da 9 paesi, per 11 produzioni e 15 prime nazionali. «Fog», come «nebbia» in inglese in un ironico ammiccamento a Milano, ma anche come un invito a perdersi nell'arte. Un invito alla scoperta, alla sorpresa, ecco cosa vuole essere il nuovo appuntamento milanese. Oggi ad aprire il Festival il debutto italiano di «Lavascar», il progetto sonoro nientemeno che di Michèle Lamy, Nico Vascellari e Scarlett Rouge che arriva in Triennale dopo la presentazione al Centre Pompidou di Parigi. Con un insolito uso di voci e ritmi il gruppo dà vita ad un viaggio sonoro attraverso un passaggio mistico che mescola elettronica a percussioni e sonorità ipnotiche. Del resto la musica sarà protagonista di questo viaggio nell'arte performativa, intesa anche come silenzio: ancora il 9 dalle 9.30 alle 17.30, ci si sposta alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli dove Ant Hampton e Tim Etchells, inglesi, porteranno «The Quiet Volume» performance interattiva per due spettatori alla volta ambientata nella Sala Lettura della Fondazione. Seduti i partecipanti sono invitati a seguire le indicazioni della pagina scritta che hanno davanti e delle parole che sentono nelle cuffie che indossano.
Tra le coreografie Olivier Dubois, il coreografo danzatore francese allievo di Jean Fabre (16-17 marzo in Triennale ore 20 e il 10 maggio ore 20), o Romeo Castellucci (5 aprile al Teatro dell'Arte, ore 20, con «Orphee et Eurydice»).
Al Teatro dell'Arte si è visto l'ultimo spettacolo di Virgilio Sieni: «Pulcinella_Quartet», l'ultimo lavoro del coreografo e danzatore fiorentino, costruito per 4 danzatori sulle musiche di Michele Rabbia, composte ad hoc ed eseguite dal vivo (info: Viale Alemagna 6, www.triennale.org, 02-72434258).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.