Caos al corteo per «Dax», paura di scontri

Quando gli studenti sfilati in corteo sono arrivati in via Brioschi, hanno trovato ad attenderli la mamma di Cesare "Dax" che qui fu ucciso la sera del 16 marzo 2003. "State calmi e usate la testa" ha ripetuto più volte

Caos al corteo per «Dax», paura di scontri

Quando gli studenti sfilati in corteo sono arrivati in via Brioschi, hanno trovato ad attenderli la mamma di Cesare «Dax» che qui fu ucciso la sera del 16 marzo 2003. «State calmi e usate la testa» ha ripetuto più volte. Un appello forse destinato a cadere nel vuoto perché oggi alla seconda manifestazione, si attendono 5mila persone da tutta Europa, intenzionate a farsi sentire. Tanto che la questura ha già predisposto un imponente servizio d'ordine, non meno di 600 tra poliziotti e carabinieri, lo spiegamento delle «grandi occasioni».

Dax fu coinvolto insieme a due «compagni» in una rissa con due fratelli e il padre, accusati di essere fascisti. Spuntarono i coltelli e il giovane, allora 26enne, venne ferito mortalmente. Seguirono ore di follie, con scontri davanti all'ospedale, e giornate di tensione con manifestazioni piuttosto vivaci. Da allora ogni anno la sua morte viene ricordata con iniziative pacifiche. Ma questa volta per il decennale sono stati organizzati dibattiti e manifestazioni sportive con una sede ad hoc, trovata proprio ieri mattina in via Verne al Corvetto. Un vecchio edificio abbandonato che con ogni probabilità verrà liberato al termine dei tre giorni di cerimonie. Ma soprattutto cortei.

Ieri mattina si è cominciato con una manifestazione partita da Cairoli, poco più di 100 studenti che hanno attraversato la città con i soliti slogan truculenti, tipo ammazzare i fascisti e bruciarne le sedi, gli imbrattamenti di banche e della sede sede della Lega Nord in piazza XXIV Maggio. Molto più problematico il corteo di questo pomeriggio con partenza alle 15 sempre da piazza XXIV Maggio, sono infatti in arrivo antagonisti da tutte le principali città italiane ed europee, si teme oltre5mila persone, con possibili «Black Block» infiltrati pronti a spaccare tutto. Per questo la questura ha predisposto un servizio d'ordine di almeno 600 agenti. Vigilati un po' tutti gli obiettivi sensibili, in particolare il commissariato Ticinese al centro delle polemiche dopo quel 16 marzo 2003.

I poliziotti allora in servizio vennero accusati di aver ritardo i soccorsi, contribuendo alla morte di Dax, e di aver picchiato i «compagni» accorsi al San Paolo per sincerarsi delle sue condizioni di salute. E magari dopo 10 anni e l'ora di fargliela pagare.

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