Al Castello la Madonna del Foppa

Il capolavoro degli Uffizi esposto per 15 anni

Luciana BaldrighiPer i prossimi 15 anni nella Sala XXI della Pinacoteca del Castello Sforzesco i milanesi potranno ammirare «La Madonna con Bambino», il capolavoro di Vincenzo Foppa, geniale artista del 400 lombardo, fino a ieri agli Uffizi di Firenze. Si tratta di un «comodato a lungo termine», visto che Milano ha a sua volta concesso in cambio un'opera di Antonello da Messina, quel «San Benedetto» che faceva parte di un polittico smembrato. La Madonna del Foppa va ad aggiungersi agli altri 13 quadri del Maestro presenti dal Museo di Brera alla Cappella Portinari alla Basilica di Sant'Eustorgio. Fra le caratteristiche di quest'opera vanno certamente considerate le particolari sfumature pittoriche di grigio, dal volto quasi di madreperla della Madonna alle ali color ferro dell'Angelo fino al cielo di piombo ritagliato sullo sfondo. L'idea di questo scambio-permuta fra gli Uffizi e la Pinacoteca del Castello, il cui allestimento museale è stato curato dall'architetto milanese Marco Albini, si deve a Vittorio Sgarbi, nella sua qualità di ambasciatore Expo delle Arti. Dopo avere riunito al Bagatti Valsecchi di via Santo Spirito, il trittico di Antonello da Messina affiancando ai due pezzi fiorentini il terzo elemento milanese, unico esemplare del genio siciliano del Rinascimento presente in città, il critico ferrarese ha infatti pensato che quel trittico dovesse rimanere unito e che in cambio la cultura milanese potesse arricchirsi di un'ulteriore opera del Foppa. Al di là delle polemiche fra sostenitori e denigratori dell'accordo, va tenuto presente, come hanno ribadito il direttore dei Musei Civici Claudio Salsi e l'assessore Del Corno, che c'è da un alto uno scopo filologico nel voler ricomporre a Firenze un trittico rimasto separato per secoli e, contemporaneamente c'è la volontà di accogliere nel capoluogo lombardo una tavola che documenta una fase giovanile di Vincenzo Foppa nella quale si mischiano la lezione fiamminga con gusto decorativo e quelle famose gradazioni di colore cha danno a questa Madonna un sapore particolare.

Due anni più tardi, nel 1462, Foppa metterà a frutto questi suoi talenti nella sua più celebre, quella Cappella Portinari che proprio un nobile fiorentino, Pigello Portinari aveva voluto erigere, primo esempio di quell'intreccio fra Toscana e Lombardia che a distanza di più di 600 anni trova ora una nuova motivazione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica