Una nota sintetica, al termine di un'ora e mezza di confronto, ma che sottolinea bene «il clima di grande collaborazione» e la «comune volontà di presentare agli elettori una coalizione compatta e unita, pronta a battere sinistra e Movimento 5 Stelle ovunque». Ieri pomeriggio i partiti di centrodestra sono tornati a riunirsi dopo mesi di gelo tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini (su presidenza Copasir in primis) negli uffici della Camera per riaprire il tavolo sulle amministrative, negli uffici della Camera non c'erano i leader ma i «colonnelli» e responsabili degli enti locali, Stefano Locatelli e Andrea Crippa per la Lega, Maurizzio Gasparri per Forza Italia, Ignazio La Russa, Giovanni Donzelli e Francesco Lollobrigida per Fdi, Gaetano Quagliariello per «Cambiamo» e Alessandro Colucci per «Noi con l'Italia», Antonio De Poli per l'Udc. Un primo confronto generale su tutti i Comuni italiani al voto in autunno, con la volontà quindi di non dividersi salvo casi estremi, i coordinatori di ciascuna regione dovranno inviare una valutazione comune al tavolo nazionale che tornerà a riunirsi mercoledì prossimo, ma per Milano, Roma, Torino, Napoli e Bologna l'indirizzo sarà ufficializzato dai leader «in una imminente riunione». E La Russa anche per conto di Meloni ha voluto dichiarare ufficialmente al vertice che se Gabriele Albertini a Milano e Guido Bertolaso a Roma fossero disponibili e lo dichiarassero ai big durante un incontro che potrebbe essere convocato entro pochi giorni, presentando anche le prime linee programmatiche generali, da parte di Fdi ci sarebbe il pieno appoggio. La Russa ha puntualizzato che sull'ex sindaco non c'era mai stato un veto, mancava solo il luogo, un tavolo di centrodestra a lungo richiesto nelle scorse settimane, dove dichiarare questa posizione, anche Fdi ha sondato Albertini e Bertolaso e ha fatto le proprie valutazioni, «sono vincenti». Ora tocca a Salvini invitare i due papabili per scoprire definitivamente le carte. Albertini aveva espresso in una lettera una settimana fa i motivi personali che lo portavano a escludere una discesa in campo ma ancora due giorni fa ha aperto «un piccolo spiraglio» per ripensarci. Lega, Fi e Fdi ci sono, ora toccherà a lui sciogliere il riserbo. «Da parte nostra c'è una disponibilità a convergere su Albertini, che tra l'altro è un sindaco nostro, siamo contentissimi che piaccia alla Lega e che sia stato anche esponente di Forza Italia - afferma La Russa -. Se è disponibile e viene a dirlo velocemente in una riunione, noi non abbiamo problemi, così come non li abbiamo per Bertolaso» a Roma. Per noi e per Giorgia Meloni, è importantissimo decidere in pochi giorni per iniziare la campagna elettorale. Non abbiamo più motivo di restare a discutere e vogliamo dare una risposta chiara a chi spera che tra noi si litighi». Meloni ribadisce che «è sicuramente un candidato autorevolissimo va messo sul tavolo e vanno fatte delle valutazioni ma non è intelligente parlarsi sui giornali si fa il gioco degli avversari.
Da parte di Fdi non c'è mai stato veto su nessuno», Salvini ancora due sere fa su Rete4 aveva dichiarato che «la speranza è l'ultima a morire. Spero che Gabriele e Guido accettino e io lavoro perchè il centrodestra sia tutto unito», parole ribadite ieri dal governatore Attilio Fontana, «spero che si convinca».
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