I cittadini pagano già le tasse, ma i servizi sono ancora in lockdown, almeno in parte. «Il sindaco spinge per far sì che la gente torni negli uffici - allarga le braccia Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino - ma non ha fa niente sul Comune. Abbiamo presentato un'interrogazione e non abbiamo avuto risposta - prosegue - ma su 15mila dipendenti del Comune ci risulta che siano 4mila quelli in sede, di questi 2.500 vigili, e per tutti gli altri stimiamo che solo un 5% sia stato fornito di telefono e computer». Il caso del giorno riguarda in particolare le anagrafi comunali e lo solleva il capogruppo leghista del Municipio 3 Gianluca Boari.
Una cittadina della zona racconta la sue peripezie: «Il 3 marzo - racconta - mi sono recata all'anagrafe per rifare la carta d'identità elettronica ai miei figli. Mi hanno ritirato i vecchi documenti e consegnato un provvisorio, in attesa di consegnarmi i nuovi in via Sansovino. In seguito è scattato il lockdown e sono cominciate le telefonate senza esito: Richiami, richiami, richiami fra una settimana. Sono passati così marzo, aprile e maggio, e Sansovino non ha più riaperto». «A un certo punto - prosegue il racconto - mi hanno chiesto di lasciare il numero con la promessa di essere richiamata. Ma non è mai successo, però abbiamo i vigili in monopattino. In compenso, se dovessimo partire, noi non potremmo farlo». Da quattro mesi questa famiglia è prigioniera della burocrazia comunale».
«Da metà marzo - spiega Boari - il territorio del Municipio 3 non dispone più di una sede dell'anagrafe. Da fine maggio sono state riaperte 9 sedi decentrate su 14. Tra quelle ancora chiuse c'è Via Sansovino 9, unica anagrafe del Municipio 3. La sede di via Sansovino è chiusa ormai da metà marzo e ciò comporta disagi per i residenti, soprattutto l'utenza debole composta da anziani, costretti a dover rivolgersi ad uffici molto distanti da casa presenti in altri municipi. Si ricorda che in questo periodo causa emergenza sanitaria gli uffici anagrafici ricevono solo su appuntamento che si prende attraverso lo 020202 o tramite il sito istituzionale del Comune». «Questa situazione - prosegue - non deve più andare avanti e in tal senso stupisce il silenzio del presidente del Municipio e dell'assessore alla Felicità Luca Costamagna (Pd) per questo triste primato negativo».
«Abbiamo riaperto gradualmente dal 18 maggio - spiega il Comune - con appuntamenti per norme Covid. Abbiamo 10 sedi anagrafiche aperte, con una sede aperta in ogni municipio più sede centrale». Aperte risultano via Padova 118, via Oglio, viale Tibaldi 41, viale Legioni Romane 54, piazza Stovani 3, via Quarenghi 21, piazzale Accursio 5, largo De Benedetti 1 e via Passerini 5. «Per urgenze (carte identità smarrite, furto o necessità di viaggio) nascite e decessi l'accesso rimane libero. I tempi di attesa per erogazione servizio sono di circa 15 minuti, i servizi sono quasi tutti disponibili online, ad eccezione di carta d'identità elettronica (con primo appuntamento disponibile l'11 agosto, 16 giorni lavorativi). Certificati anagrafici disponibili online, su app o nelle 50 edicole convenzionate (e molte altre hanno già richiesto di attivare la convenzione), trasferimento residenza disponibile online con procedura guidata».
De Pasquale non è convinto delle rassicurazioni ufficiali e sta pensando di chiedere un incontro al sindaco, insieme ai parlamentari di Milano. «Se continua così lo faremo - spiega - perché dobbiamo sbloccare la città. A partire dal Consiglio comunale, che si è riunito virtualmente 21 volte, con due fugaci presenze di Sala. Così si possono discutere le mozioni sui destini del mondo, ma non possiamo esaminare seriamente i provvedimenti sulla città».
«La grande urbanistica forse va avanti, probabilmente - aggiunge - sono sicuro che le cose grosse e importanti in qualche modo vengono seguite, ma credo che non si possa dire la stessa cosa per le piccole pratiche, i condoni, i certificati di staticità, i permessi. Per tutte queste cose devi prendere un appuntamento ed essere fortunato. E anche le conferenze dei servizi che dipendono da più settori, se manca uno si blocca tutto».
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