Ciampi e l'"Hip Hop sinfonico"

I brani del compositore eseguiti dai "Pomeriggi musicali"

Ciampi e l'"Hip Hop sinfonico"

«Un minimalista italiano made in Usa». Ormai questa definizione che ogni tanto veniva incollata al compositore e direttore d'orchestra Gabriele Ciampi, classe 1976, tempo fa balzato agli onori delle cronache anche per aver suonato alla Casa Bianca su invito dell'allora first lady Michelle Obama, va decisamente stretta. Da ricordare pure l'incontro con Papa Francesco, per il quale ha composto il brano «Preludio per due violoncelli».

Il maestro, forte di un successo piuttosto allargato e dell'ampliamento del ventaglio sonoro, continua a mietere consensi e a macinare lavori, quasi come una pop star. E ora of course, concerti dal vivo in quantità. Dopo una tournée internazionale, infatti, eccolo tornare a Milano al Teatro Dal Verme, dove martedì sera (4 dicembre) l'Orchestra dei Pomeriggi musicali eseguirà tra l'altro le sue nuove composizioni (il primo gennaio 2019 sarà all'Auditorium Parco della Musica a Roma). Già, proprio così: Ciampi giunge in Italia con il suo lavoro da presentare al pubblico, il terzo album che ha titolato «Hybrid». Di che cosa si tratta è presto detto. Trattasi di un omaggio alla creatività femminile che lui stesso in più occasioni ha definito «unica ed eccezionale». Con il primo brano «Title track Hybrid», per esempio, ha voluto provare il ritorno alle sonorità e a un beat Hip hop tipici degli anni Novanta; un beat con elementi classici che genera uno stile che può essere definito «Hip hop sinfonico».

E su questo, il suo pensiero può sembrare provocatorio ma trova e troverà diversi pareri positivi, soprattutto tra gli ascoltatori che pur non volendo rinunciare all'ascolto possibile, magari meno classico rispetto ad altri, cercano proposte di contenuto differente. Altri orizzonti, strumentali tra le idee del passato e del futuro, non necessariamente di tipo sperimentale rigorosamente ortodosso.
Il musicista, originario di Roma ma volato via dall'Italia verso gli States, in qualche occasione si è unito al coro di quelli che vedono come il discorso cultural-musicale attuale sia legato a sentieri già percorsi, anche se poi viene raccontato come «nuovo». Si prenda la cosiddetta musica classica: spesso eseguiti i compositori del Novecento illustrati alle platee come autori contemporanei; la loro produzione è di cento anni fa e oltre. Come se ne esce dalla cultura passatista: la sua ricetta è l'avvicinamento alla gente e la «contaminazione» tra i generi con anche linguaggi recenti d'area pop. In questo senso appunto «L'Hip hop sinfonico» fa il suo effetto ed è la fusione tra sonorità assai lontane, opposte.

Ciampi ha provato a formulare un sound anni Novanta con un modo di comporre a più voci, polifonico.
Nuovi modi, nuovi orizzonti, generi cerniera che si occupano di avere un mercato e un pubblico. Per un ascolto anche trasversale. Buona musica.

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