Problemi a scuola, problemi con gli amici che continuavano a prenderla in giro chiamandola «cicciona». Sono tante, complesse e intersecate tra loro le ragioni che ieri pomeriggio hanno spinto la dodicenne Carolina (il nome è di fantasia, ndr) a decidere di farla finita lanciandosi nel vuoto, dal balcone di casa, al secondo piano di uno stabile di via Dante, a Trezzano sul Naviglio. Approfittando del fatto di trovarsi sola in casa, in preda a un fortissimo disagio esistenziale, la giovanissima si è buttata all'interno del cortile ma non ce l'ha fatta fortunatamente a togliersi la vita. Portata con l'elisoccorso del 118 all'ospedale Niguarda in gravi condizioni, è migliorata via via con il passare delle ore, si è stabilizzata e alle 19.30 è stata dichiarata fuori pericolo.
I carabinieri della compagnia di Corsico sono arrivati sul luogo del tentato suicidio, in via Dante Alighieri, intorno alle 15, avvertiti dai sanitari del 118 che erano lì da 5 minuti. Carolina era a terra, priva di sensi, piena di lividi, pallidissima. Intorno un capannello di gente, la stessa che poco prima, sentendo un tonfo nel cortile del palazzo, aveva guardato fuori dalla finestra e si era accorta del corpo apparentemente senza vita, a terra, di quella ragazzina che tutti conoscono in zona e che nessuno avrebbe mai immaginato potesse compiere un simile gesto. Carolina era gravissima, in arresto cardiaco e avrebbe potuto non farcela a raggiungere l'ospedale a bordo di un'ambulanza, così è stato utilizzato l'elicottero del pronto intervento. Giunta in ospedale, sempre sotto massaggio cardiaco, l'adolescente si è ripresa poco a poco. Quindi è stata sottoposta a una lunga serie di controlli e di analisi, tra cui una lunga Tac alla testa, per controllare lo stato delle sue funzioni vitali.
I carabinieri della compagnia di Corsico, vista la giovanissima età della ragazzina, allieva di seconda media, preferiscono non fornire troppi particolari su di lei, sulla sua famiglia e sulle vicende che hanno spinto Carolina a tentare di togliersi la vita. Ci sarebbe però una lettera, un messaggio scritto dalla 12enne ai familiari in cui racconta la sua sofferenza per le offese da parte dei compagni che la chiamavano «cicciona». Carolina vive con la madre, il padre e un fratello maggiore nell'appartamento di via Dante Alighieri da dove si è buttata. E che la famiglia, avvertita dell'accaduto, è corsa al capezzale della ragazzina.
Proprio un anno fa, il 26 novembre 2012, a Milano un 14enne italiano si era tolto la vita lanciandosi dal sesto piano nella tromba delle scale nello stabile dove viveva con la famiglia e i fratelli, in piazza Tricolore.
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