Ucciso da una pirata della strada. Sembra storia vecchia, invece continua a ripetersi. Protagonisti dell'ennesimo incidente fotocopia, comune a mille altri per il drammatico epilogo, un trentasettenne dal sorriso solare e una ventitreenne alle prime esperienze in auto. Lui vittima, lei fuggitiva dopo averlo ucciso
Una distrazione, una svista, l'impatto con un ciclista ed il suo corpo agonizzante sull'asfalto. È questa la dinamica dei fatti che ha preceduto la fuga del pirata della strada che giovedì notte ha spezzato la via di Raphael Anthony Grafham, 37enne pizzaiolo originario del Ghana, regolare e residente a Renate. Rintracciata attraverso le telecamere, la pirata è una giovane operaia di origine moldava, fermata ieri pomeriggio dai carabinieri della compagnia di Seregno e che ieri sera, dopo un interrogatorio durato un intero pomeriggio, ha confessato.
Pedalava sulla sua due mountain bike, avvolto dal buio Raphael, in Italia da svariati anni senza famiglia, lavoratore instancabile presso una pizzeria, e forse proprio la notte potrebbe aver tradito la vista dell'automobilista che, arrivata in via Rivabella (strada provinciale 122) lo ha travolto in pieno, scaraventandone il corpo nel fosso adiacente alla carreggiata. Invece di fermarsi e chiamare i soccorsi però, la pirata ha scelto di risalire a bordo della sua auto e fuggire lontano dal luogo della tragedia, lasciando il 37enne lì da solo, a morire per strada.
Alle prime luci dell'alba un benzinaio di Besana Brianza ha notato il corpo di un uomo a bordo strada, si è fermato e ha dato l'allarme. Sul posto sono accorsi un ambulanza del 118 e i carabinieri. I soccorritori hanno tentato ripetutamente di rianimare il pizzaiolo, ma senza ottenere grandi risultati. Trasportato d'urgenza in ospedale, Raphael però era già in fin di vita, la lunga notte al freddo, ferito, non gli ha lasciato scampo. I carabinieri di Seregno, unitamente alla Rilievi, si sono messi subito al lavoro per rintracciare l'automobilista fuggitivo. Grazie alle immagini rinvenute da alcune telecamere poste lungo l'unito tratto di strada possibile per fuggire dal luogo dello schianto, i militari hanno individuato una Renault Clio che, per orario e posizione, sembrava essere proprio quella del pirata.
L'auto, esaminata dai periti della Rilievi, presenta infatti una grossa ammaccatura sulla parte anteriore destra che, confrontata con alcuni frammenti di paraurti rinvenuti vicino al corpo di Graham, ha fatto quadrare il cerchio. Risaliti alla proprietaria già nelle prime ore del pomeriggio di ieri, i carabinieri si sono presentati a casa sua. E' bastato un attimo per capire che la donna alla guida della Clio, la sera precedente, non era lei ma la figlia. Ventitré anni, nata e cresciuta in Italia, ma di origine moldava, la giovane si è vista costretta a seguire i militari in caserma a Besana Brianza.
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