Cineteca apre l'archivio: film d'epoca e video

Cineteca apre l'archivio: film d'epoca e video

Il cinema del passato rispunta dagli archivi e dalla memoria. Talvolta il Coronavirus fa bene alla salute, intellettuale s'intende. Così se la paralisi delle attività di svago e dei locali pubblici impedisce di recarsi in sala, ecco che la Settima Arte bussa alla porta ed entra nelle case. Il merito è della Cineteca, costretta alla serrata dal provvedimento del governatore, ma non per questo rassegnata a passare la mano. E fino a nuovo ordine - si legga, il completo ripristino della normalità e cioè orari, ritmi e aperture consuete - ha messo in chiaro una parte del proprio archivio, visibile in streaming dalla propria postazione. Serve soltanto una registrazione, gratuita e attiva in pochi minuti, sul sito intenet www.cinetecamilano.it/biblioteca. Con la password ottenuta sarà possibile entrare virtualmente tra gli scaffali e divertirsi.

Non tutto è visibile, lo diciamo subito per evitare delusioni dell'ultimo momento, perché molti titoli sono attualmente in cartellone, a dispetto della sospensione di carattere sanitario. Tuttavia che importa, i film più recenti sono comunque in circolazione mentre capolavori di ieri sono pressoché introvabili. Insomma, chi avesse la passione della storia o la curiosità dell'epoca e dei divi del muto troverà pane per i suoi denti. Tra i tesori del cinema del silenzio spuntano, ad esempio, il celebre «Femmine folli» di Erich von Stroheim, regista e interprete di un'opera imperniata su una maxi-rapina, portata a termine grazie al fascino di avvenenti creature nel glamour monegasco. Il noto «Faust» di Wilhelm Murnau o Crepuscolo di gloria che valse il primo Oscar della storia all'attore protagonista, Emil Jannings, nei panni di un vecchio generale zarista che mendica particine alla periferia di Hollywood. Un dramma autoreferenziale, decisamente curioso con l'occhio di oggi abituato a divi e uno star system profondamente trasformato dalla tecnologia e dalla società.

Si divertirà chi ama le comiche. Dalle pieghe della Cineteca si affacciano Charlie Chaplin nei panni di Charlot, Stanlio e Ollio, Cretinetti e volti di inizio del secolo scorso oggi dimenticati o familiari ai nostalgici di quella stagione. E molti, moltissimi, i documentari e documenti sulla nostra città. Dal cortometraggio «Milano liberata» sull'entrata degli alleati il 25 aprile del '45 o i filmati sul Duce nel Ventennio.

Fino a «Milano '83», un viaggio insolito nella metropoli che verrà, alle soglie di quella città da bere che avrebbe fatto la fortuna della moda, passando attraverso i restauri del Cenacolo, schedati e annotati per immagini ne «Il Cenacolo» che registra le tecniche e gli interventi, svolti dal curatore Mauro Pellicioli, sui lavori portati avanti negli anni Cinquanta sul celebre affresco di Leonardo.

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