Il 18 aprile del 2014 al settore Gare Opere Pubbliche di Palazzo Marino arriva una lettera anonima (sebbene con l'intestazione «Rete Imprese Italia», la struttura nazionale nata dal patto tra Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti). La missiva denuncia presunti accordi per l'aggiudicazione di sei appalti del 2014. I numeri 1, 17, 18, 19, 20 e 38. Il primo riguarda la manutenzione ordinaria negli uffici giudiziari, altri quattro interventi di riduzione del rischio in stabili demaniali, l'ultimo la messa in sicurezza dell'ex convitto del Parco Trotter. Un anno e mezzo fa, quando arriva la segnalazione del «corvo», la Procura di Milano sta già indagando sul giro di tangenti per le gare nel settore dei Lavori Pubblici a Palazzo Marino, ma nessuno, né in Comune né fuori, in quel momento ne è al corrente. Effettivamente, tra le gare citate nella lettera, si verifica in parte proprio quanto vaticinato dal «corvo»: il bando relativo al Trotter - un appalto da quasi 9 milioni e mezzo di euro - viene vinto da Sicuredil Srl, come capofila del Consorzio Milanese Scarl . Quel Consorzio milanese srl che ricorre spesso nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Ferraro: perché ne fa parte anche «Professione edilizia srl», cioè la società di cui erano soci occulti l'ex dirigente e i due impiegati del settore manutenzioni arrestati martedì scorso. Il rappresentante legale di Consorzio Milanese srl risponde al nome di Marco Volpi, cioè la quarta persona arrestata martedì, l'imprenditore che figurava come socio unico anche di Professione edilizia .
Ora che l'inchiesta della Procura è fatto noto, è possibile fare questi collegamenti. Ma all'epoca, ad aprile di un anno fa, quello che il Comune fece fu inviare la missiva in Procura 11 giorni dopo averla ricevuta (il 29 aprile), assieme agli atti delle gare citate. E da quel momento, ha spiegato ieri in consiglio comunale l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza, le luci del controllo sugli appalti si sono alzate: la Procura milanese ha avuto la possibilità di «seguire le procedure delle gare passo dopo passo, senza che i commissari di gara lo sapessero». Nel frattempo ci sono due contratti d'appalto che Palazzo Marino ha rescisso dopo l'aggiudicazione. Il primo riguarda la realizzazione di un centro per disabili in piazza Turr: bando numero 88 del 2010, base di gara 7,8 milioni di euro, fu assegnato il 27 maggio alla Fin.Se.co spa, e poi rescisso per «danno» al Comune, perché l'impresa non aveva svolto i lavori.
Il secondo è il numero 106 dello stesso anno, relativo alla realizzazione di un laboratorio di quartiere a Ponte Lambro, per 5,9 milioni, aggiudicato il 27 luglio 2011 alla stessa impresa. Anche qui, successe a bocce ferme: il Comune rescisse il contratto dopo aver scoperto che il rappresentante legale aveva un precedente penale non dichiarato. «Questa circostanza fu motivo di esclusione e anche di segnalazione dell'accaduto all'Anac guidata da Raffaele Cantone e alla Procura della Repubblica», spiega Rozza.
Ma oggi il nome della Fin.Se.co compare nell'ordinanza del gip e il suo rappresentante legale, Angelo Maria Lambertini, è indagato in concorso con l'ex dirigente Luigi Mario Grillone per presunti accordi proprio per l'assegnazione di quell'appalto. Un accordo, scrive il gip Ferraro, «realizzato previa promessa di denaro da parte di Lambertini, cui il pagamento veniva poi richiesto da Grillone». Ci sono stati mesi, insomma, in cui Procura da una parte e Comune dall'altra, il secondo ignaro dell'attività della prima, riscontravano anomalie negli appalti. Nel lungo elenco di tutte la gare aggiudicate dal settore dei Lavori Pubblici tra il 2005 e il 2015, fornito ieri a consiglieri comunali e giornalisti dall'assessore Carmela Rozza, Professione edilizia srl compare due volte: nell'appalto n.
67 del 2011, quando si aggiudicò l'appalto (anche questo citato nelle carte della Procura) per l'idoneità statica di alcune scuole come associata al Consorzio milanese società cooperativa srl, e in quella, già citata, di Ponte Lambro. Poi ci sono tutte le altre, nominate più volte nell'ordinanza del gip come quelle che si spartivano gli appalti in accordo con gli arrestati. Un altro capitolo da sviscerare.Twitter @giulianadevivo
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