Il conte mecenate che ha salvato la vita al Teatro Menotti

L'architetto Filippo Perego ha acquistato la sala sotto sfratto che rischiava di chiudere

Il conte mecenate che ha salvato la vita al Teatro Menotti

È avvenuto un vero e proprio colpo di scena, del resto siamo nel luogo consono: il Teatro Menotti, in via Ciro Menotti 11, tra Porta Venezia e Città Studi, che nel 2018 veniva messo in vendita dalla proprietà immobiliare a causa della ristrutturazione dell'intero stabile in cui anche questo si trova, ha annunciato da pochi giorni che non chiuderà.

Sarebbe, con ogni probabilità, diventato il garage di condominio. «Gli altri direttori fuori Milano non ci credevano. Neanche noi ci aspettavamo tanto, è successo un fatto davvero meraviglioso». A parlare è Emilio Russo, il direttore artistico del Teatro Menotti, o meglio di quello che oggi si chiama Menotti Teatro Filippo Perego. «Siamo noi che abbiamo chiesto di cambiare così il nome -continua il direttore-. Vogliamo restituire la fiducia che ci è stata data».

Il deus ex machina, perché di questo davvero sembra trattarsi, è appunto Filippo Perego di Cremnago, il Conte e architetto milanese oggi 89enne, con una importante e nota esperienza nella ristrutturazione di palazzi e ville antiche, di intere tenute, come di appartamenti, giardini, negozi, e ancora show room, atelier, yatchs e hotel.

È stato proprio lui, lo scorso settembre, ad annunciare a sorpresa la sua disponibilità ad acquisire la sala di via Menotti, comprandola alla proprietà ed evitando quindi al teatro la più amara fine della sua lunga storia. Perego ha spesso prestato aiuto per situazioni di emergenza in ambito culturale e umanitario, lavorando anche per il Fai e altri enti di volontariato.

Proprio al Fai, non avendo eredi, lo scorso aprile donò la sua cascina ottocentesca di Villareale di Cassolnovo. Ora, invece, che il suo studio è chiuso, per la prima volta e vista l'emergenza, è stata creata la vera e propria onlus che prende il nome dell'architetto: l'intento è di stimolare esempi analoghi. I progetti che Perego aiuterà saranno per anziani disagiati e altri di cultura. Si parte quindi col Menotti, sala storica per Milano. Nasce infatti nel 1932 come cinema: durante la Seconda Guerra il palazzo viene distrutto dai bombardamenti, e la ricostruzione avviene a partire dagli anni Cinquanta, concludendosi solo negli anni Sessanta.

La sala cinematografica è mantenuta fino al 1978, quando la programmazione diventa essenzialmente teatrale. Infatti dal 1979 nasce proprio qui il Teatro dell'Elfo, che rimane fino al 2010 quando si trasferisce e trasforma nell'Elfo Puccini di corso Buenos Aires. La sala diventa quindi Teatro Menotti, ed è gestita da TieffeTeatro, compagnia attiva dal 1969 che manterrà, anche con la nuova proprietà, la direzione gestionale e artistica per i prossimi 16 anni. Grazie all'acquisizione di Perego verranno quest'estate avviati anche importanti lavori di ristrutturazione, che prevedono il rifacimento di tutto il piano terra: gli uffici cambieranno sede, e al loro posto verrà realizzato uno spazio accessibile, piacevole come luogo di pausa e di riferimento anche per attività e iniziative sempre diverse. I lavori si terranno quest'estate (la programmazione ora continua come da cartellone), e saranno terminati per autunno 2020. Anni di incertezza vengono quindi superati grazie all'iniziativa e l'aiuto di un privato, che ha definitivamente risolto una situazione per cui tutta la città cercava di dare un contributo.

Conclude Russo: «Dopo un lungo tempo in cui si passava dalla depressione all'entusiasmo

siamo davvero felici della conclusione di questa vicenda. E ringraziamo la città, che ci è sempre stata vicina: dall'assessorato alla cultura del Comune, alla Regione Lombardia, alla Fondazione Cariplo e i tanti cittadini».

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