Sono partiti da due concetti imprescindibili, seppur elementari. Innanzitutto che quanto accaduto sabato scorso a Milano non è nemmeno minimamente comparabile con i disordini e le devastazioni delle stesse ore a Roma. E che, proprio per questo, sotto il profilo dell'ordine pubblico, si continuerà seguendo e intensificando le medesime misure adottate finora, naturalmente con particolare attenzione agli obiettivi sensibili. Senza dimenticare che i manifestanti, sotto la Madonnina, sette giorni fa hanno fallito in pieno l'assalto alla stazione Centrale.
Tuttavia ieri mattina in prefettura, durante il Comitato per l'ordine e la sicurezza - allargato alla presenza del procuratore Alberto Nobili che segue la vicenda per i profili giudiziari -, tra i consueti obiettivi da tenere sotto stretta sorveglianza durante la manifestazione No Green Pass di domani pomeriggio - si è deciso di aggiungere anche la sede della Cgil di corso di Porta Vittoria 43. E, oltre all'indirizzo ambrosiano del sindacato messo a ferro e fuoco nella Capitale, a Milano sorvegliati speciali saranno ancora la stazione Centrale («chi ha tentato di assalirla sabato scorso probabilmente ci riproverà ancora» spiega un analista della Digos) a cui si aggiungono anche la zone tra la questura, via Fatebenefratelli, quella del Corriere della Sera (via Solferino, a Brera) e infine quella della Rai di corso Sempione.
Martedì infatti, dopo un preavviso di corteo con relativa proposta di percorso, arrivato via mail alla Digos (per la prima volta dopo dodici cortei consecutivi autoconvocati, con percorso «a sorpresa» e quindi mai autorizzati) la questura ha chiesto di poter parlare con gli organizzatori o comunque con i promotori del corteo di domani proprio per discutere del tragitto suggerito dagli stessi manifestanti. E loro, i No Green Pass - che sempre lamentano come nessuno voglia dialogare con loro - davanti a questo invito si sono però ben guardati dal presentarsi in via Fatebenefratelli. Inutile dire che il questore Giuseppe Petronzi ha bocciato il percorso che comprendeva appunto la sede del Corsera, quella della questura e la Rai. Del resto come poter far passare il corteo dei No Green Pass lungo il tragitto, a dir poco ardito, da loro stessi proposto, per quello che domani sarà il tredicesimo sabato consecutivo di protesta? Un sabato sensibilmente diverso dai precedenti visto che le forze dell'ordine stavolta saranno chiamate a fronteggiare un corteo «di almeno 10 mila persone», ovvero più o meno il doppio di una settimana fa.
Un aumento fisiologico dettato dall'obbligo, entrato in vigore oggi, di esibire il Green Pass per accedere ai luoghi di lavoro, fatto questo che caratterizzerà senz'altro il corteo con un prevedibile inasprimento dei toni e quindi con l'ennesima giornata di superlavoro per i poliziotti del reparto mobile e i carabinieri del battaglione. Costretti domani a fare i conti anche con la concomitanza di Milan-Verona, match che richiederà un robusto numero di forze dell'ordine a controllare le due curve.
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