Nel primo giorno con Linate e Orio al Serio chiusi e il traffico aereo concentrato a Malpensa (dimezzata perchè i voli sono ridotti ai minimi termini), lunedì hanno attraversato un terminal 2 desolantemente deserto solo 2.388 passeggeri, 1.998 in arrivo e 380 in partenza, distribuiti tra 45 voli in tutto. Lo stesso giorni sono partiti o atterrati 39 voli merci. I dati da profondo rosso per gli scali milanesi dal 24 febbraio ad oggi saranno presentati oggi dall'assessore al Bilancio Roberto Tasca nella commissione consiliare che si svolge in videoconferenza, il metodo è partito ieri con Trasporti e Welfare. Il confronto con le stesse settimane di fine febbraio e inizio marzo 2019, quando il turismo a Milano «volava» in tutti i sensi, è ovviamente impietoso. A Malpensa si è passati dal -22% rispetto all'anno scorso nella settimana tra il 24 febbraio e primo marzo a -67% in quella successiva e -93% dal 9 al 15 marzo. A Linate nello stesso periodo si passa dal -58% al -77% e infine -96%, fino alla chiusura da sabato scorso decisa dal Ministero dei Trasporti. Gli aerei hanno volato semivuoti, il taglio dei movimenti aerei è stato percentualmente più contenuto, prendendo ad esempio l'intero sistema aeroportuale (Linate più Malpensa) i voli sono passati da -8% nella prima settimana presa in considerazione a -77% nella terza, la differenza tra i passeggeri rispetto al 2019 è passata invece da un -32% a -93%, in pratica poco più di 42.816 persone rispetto alle 644mila che sbarcavano o partivano dai due scali l'anno scorso.
La scossa data dal Coronavirus al sistema della mobilità in città è stata illustrata invece ieri ai consiglieri collegati in video dall'assessore al Traffico Marco Granelli. Dopo le restrizioni imposte dal decreto del governo (e poi della Regione) per contrastare la diffusione del contagio i passeggeri sulle metropolitane sono calati la settimana scorsa del 90% (circolano circa 140mila persone), anche oltre negli ultimi giorni e si è ridotto del 75% l'«indice di congestione», ossia il traffico in città. Gli ingressi in Area B venerdì scorso erano in calo del 59% e in Area C del 63%, quasi a confermare però come ritiene la Regione che il 40% delle persone continua a uscire di casa, anche se per motivi di lavoro. Diminuiscono meno, solo del 45%, gli ingressi in Area C dei veicoli di servizio, ad esempio furgoni commerciali. Per i taxi c'è un crollo, meno 89% di ingressi in centro, quasi azzerati (-97%) i bus turistici. Il car sharing subisce un -78% di utilizzo, molti operatori stanno lanciando promozioni. E ha già deciso di offrire un mese più agli abbonati annuali Bikemi, che registra un -84% dei prelievi, in linea con lo scooter sharing. Per i monopattini elettrici appena ri-partiti è -89%. I parcheggi di interscambio subiscono un calo più forte del metrò (-94%).
Per il capogruppo del Pd Filippo Barberis «bisogna dire ai passeggeri Atm di indossare guanti e mascherina», quello di Fi Fabrizio De Pasquale invita a «chiudere il metrò dalle ore 20 e testare uno stop dei mezzi nel weekend».
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