Dall’Honduras a Zanzibar I pediatri con la web cam seguono i bimbi giramondo

Il primo volo aereo? A sei mesi. La prima volta alle Maldive? A tre anni. Storie di bambini milanesi, che imparano a dire «trolley» prima di saper camminare, e la paura del volo: quella non la proveranno mai. Una volta erano solo le star: la piccola Aurora in braccio a mamma Michelle (Hunziker) alle Maldive e tutte le figlie delle varie attrici (dalla Bellucci ad Asia Argento), dentro le carrozzine ai margini dei set, sperduti chissà dove. Però ora anche le coppie milanesi sembrano averci preso gusto se negli ultimi tre anni ben 619 bambini sono stati accompagnati dai propri genitori al Centro del bambino viaggiatore della clinica De Marchi, unico nel suo genere in tutta Italia. «Per prima cosa visitiamo il bambino - spiega la professoressa Susanna Esposito - perché è importante non sottovalutare alcun problema». Quando l’equipe si è accertata delle condizioni cliniche e delle eventuali problematiche mediche del bimbo, «forniamo ai genitori tutta la documentazione riguardo le norme igieniche, i farmaci da mettere in valigia e le indicazioni mediche per la gestione dei sintomi più comuni: valutazioni che cambiano a seconda della meta della famiglia, dell’età e del peso del bimbo». Le destinazioni più gettonate: «Africa con Zanzibar e Kenya in testa, poi l’Asia con Thailandia e Indonesia e ancora Messico e isole caraibiche». La curiosità: «Negli ultimi anni va molto l’Honduras perché i cameramen dell’Isola dei Famosi tendono a portarsi tutta la famiglia con loro». Il Centro non offre solo assistenza prima della partenza: «Se necessario - continua Esposito - curiamo anche a distanza, tramite webcam». L’ultimo caso: «A un bimbo di quattro anni di una coppia italiana che lavorava in una missione del Botswana era stata fatta per tre volte una diagnosi di malaria». Subito la terapia, ma niente da fare: il piccolo continuava ad avere la febbre. «Grazie alla webcam abbiamo capito che non si trattava di malaria, ma di una infezione virale delle alte vie respiratorie».

E ancora: «Un bimbo nato a Milano si era trasferito in Uganda per raggiungere il padre: i genitori temevano avesse dei vermi sull’addome e, invece, ci siamo accorti che si trattava di una semplice impetigine, un’infezione della pelle molto comune anche in Italia». Tutto è bene quel che finisce bene, «ma i genitori devono capire che è molto importante viaggiare in modo responsabile».

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